Stamplast Martina, il palazzetto un letamaio? – Lo Stradone

Stamplast Martina, il palazzetto un letamaio?

Sconfitta mitigata – quella che la Stamplast ha subito in casa contro la Sisley Treviso – da una straordinaria cornice di pubblico, vero e proprio vincitore morale di una serata che non ha detto bene al volley locale. La vittoria al primo set della compagnie biancazzurra faceva presagire ad un risultato positivo, come quello conseguito contro più quotate squadre del campionato, come Macerata. Soprattutto ci si aspettava una vittoria dopo l’ennesima battuta d’arresto fuori casa contro Marmi Lanza Verona. E invece è venuta fuori, durante il prosieguo dell’incontro, la maggior compattezza ed esperienza della Sisley, efficace sui muri con i quali, più volte, ha neutralizzato gli attacchi della Stamplast, abile a complicarsi la vita sbagliando più di una battuta. “Abbiamo gestito male diversi palloni – afferma mister D’Onghia nel dopo partita – per cui i nostri errori, in più di un’occasione, hanno favorito quelli della Sisley, che non hanno concesso nulla. Le nostre pecche sono emerse, in particolar modo, nelle battute: pur avendo reagito in certi scambi, loro hanno mostrato maggior tenuta di squadra. Dobbiamo, pertanto, crescere in mentalità. Non credo, infatti, che questa sconfitta sia dovuta ad un calo fisico”. “E’ mancata da parte nostra la concretizzazione finale – afferma il capitano Frantz Granvorka, al rientro, in casa, dopo un lungo stop – Tuttavia sono contento di questa squadra, perché sa tenere testa alle grandi squadre. Dobbiamo, però, continuare a lavorare per proseguire il nostro cammino in tranquillità nel campionato”. “Per questo incontro di cartello, che ci ha visto opposti ad una squadra blasonata, abbiamo avuto un pubblico straordinario, venuto da tutta la Puglia; un pubblico che ha mostrato grande correttezza e sportività. Sono rimasto molto amareggiato, però, dalle dichiarazioni del direttore generale della Sisley, il quale si è lamentato delle condizione igieniche della struttura in cui giochiamo, definendo questo palazzetto un “letamaio”. A questo punto chiederò alle autorità competenti che venga fatta giustizia di questa deplorevole situazione; non possiamo, infatti, pagare l’affitto del palazzetto per un grave disservizio e per collezionare figuracce del genere!”.

Michele Lenti