Primo Maggio: il lavoro è il centro di tutto. Fumarola: “Gli operai tessil ormai sono diventati stagionali” – Lo Stradone

Primo Maggio: il lavoro è il centro di tutto. Fumarola: “Gli operai tessil ormai sono diventati stagionali”

“Il Primo Maggio è il giorno in cui tutti noi dovremmo ricordare che nulla ha senso senza lavoro”. Giordano Fumarola, segretario generale della Filctem Cgil Taranto, approfitta dell’occasione del giorno della Festa dei Lavoratori per ricordare come tutto dipenda dal lavoro e che deve essere difeso, tutelato, valorizzato, e che nessuno deve sentirsi escluso da questa quotidiana lotta per la salvezza del nostro territorio.

“Il nostro territorio sta cambiando” sostiene Fumarola “e non si può pensare che tutto sia rimasto come vent’anni fa, anche perché le condizioni di contesto sono evidentemente mutate. Ma questo non deve essere un alibi per accettare un cambiamento al ribasso delle condizioni lavorative delle operaie e degli operai delle confezioni martinesi e vicine, ma deve essere lo spunto per una riflessione che deve coinvolgerci tutti. Lo abbiamo già chiesto. Partiamo dai dati: come abbiamo denunciato da tempo, dopo i periodi di fiere e campionarie molte aziende chiedono di usufruire della cassa integrazione. Ne abbiamo firmate undici, per circa duecento addetti. La maggioranza dei lavoratori delle imprese contoterziste sono diventati stagionali, stagionali dell’industria. Una figura che dieci anni fa era impossibile anche immaginare. Mentre il lavoro va contraendosi, vanno diminuendo i fondi per gli ammortizzatori sociali: le misure di sostegno al reddito sono assolutamente insufficienti. I lavoratori non lavorano, le aziende chiudono”.

Fumarola indica una possibile ricetta per frenare l’emorragia che da anni colpisce le nostre zone industriali: “Il lavoro deve tornare il centro del dibattito, anche di quello politico. Come Cgil abbiamo chiesto che ci sia una riforma degli ammortizzatori sociali, ma nel frattempo è necessario che le imprese smettano di competere al massimo ribasso e che innovino i loro prodotti e i loro modelli di produzione. Inoltre se è vero che il Made in Italy è un brand che ci rende competitivi, è necessario che i processi di produzione vengano disciplinati al fine di evitare sul mercato merce falsa. I primi avversari delle aziende locali sono chi si nasconde nelle zone grigie e nere, chi sul mercato vince grazie alla slealtà: se alle imprese chiediamo che si facciano carico di un sistema produttivo nuovo ma che dia valore all’esperienza dei lavoratori, vero capitale della Zona Industriale di Martina Franca, alle autorità ribadiamo la necessità di attivare sistemi di controllo e di sanzionamento per tutte quelle realtà che vivacchiano al limite della legalità”.