L’avvio di alcune indagini nei confronti di alcune realtà del terzo settore pugliese richiamano doverosamente l’attenzione di gran parte di opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione.
“Questa situazione – ha dichiarato Vito Mariella Presidente CNCA Puglia (Coordinamento Nazionale Comunità d’Accoglienza) – rappresenta un’irripetibile occasione per ribadire con forza la nostra idea di welfare dove la trasparenza nelle procedure amministrative, il rigore nell’impiego delle giuste risorse, la qualità dei servizi gestiti da professionisti del sociale e da personale adeguatamente formato, sono elementi imprescindibili per rispondere aille nuove e vecchie situazioni di disagio”.
Il cancro dell’illegalità va estirpato con forza e determinazione, la corruzione si combatte promuovendo il lavoro sociale serio. Enti pubblici e privato sociale devono siglare un nuovo patto fondato sull’etica della responsabilità condivisa.
Non può esistere sviluppo senza un’etica che orienti l’agire umano, poiché lo sviluppo è un processo integrale che riguarda aspetti politici, economici, sociali e culturali. Se tale processo non viene orientato da contenuti e obiettivi etici, il malaffare continuerà a dilagare.
Pertanto riteniamo insostenibile prendersi cura delle persone subendo i ripetuti tagli ai fondi per le politiche sociali , o gestendo nella logica emergenziale i servizi. Il CNCA denuncia da anni l’assurdità delle varie ‘emergenze’ – di immigrati, rom e non solo – costruite ad arte nel nostro paese per favorire gli ‘amici’.
Le buone prassi elaborate in questi anni , la vera cooperazione sociale e l’associazionismo sano rischiano di sprofondare nel fango della demagogia e del qualunquismo.
“Non ci rassegnamo – conclude Mariella – all’idea diffusa del ‘siete tutti uguali’. Le nostre radici risiedono nel lavoro che operatori e volontari del terzo settore portano avanti giorno dopo giorno tenendo ben presente l’unico vero obiettivo: la cura della persona”.