Non è solo il Salento con le sue ugole multiplatino (Emma, Alessandra Amoroso, Giuliano Sangiorgi) e le sue variegate e inesauribili risorse artistiche a fare della Puglia la terra più florida per la musica italiana e il suo mercato. Un occhio di riguardo va anche a Taranto, che dopo due colonne inossidabili come Mietta, voce titanica, e Mariella Nava, cantautrice raffinata, nel 2014 appena concluso ha inanellato due nuovi cantautori, già avviati – in netta controtendenza con le politiche discografiche del momento – ad un’escalation lenta ma duratura nel tempo.
Si tratta di Renzo Rubino e Diodato: il primo di Martina Franca, il secondo di origine tarantina. Entrambi prestigiose rivelazioni dell’ultimo impopolare Festival di Fabio Fazio; entrambi agli antipodi della sempre più forsennata mercificazione da Talent, che diseduca l’ascoltatore passivo e falsifica la percezione della realtà musicale attuale, ben più rosea e in movimento di quanto in realtà non appaia.
Renzo Rubino live al Radio2 Social Club con un vecchio brano di Adamo(1965) “La Notte”