Piano Strategico. Una grande opportunità poco sfruttata – Lo Stradone

Piano Strategico. Una grande opportunità poco sfruttata

Estate finita, è tempo di tirare le somme sul turismo che ha interessato il nostro territorio durante la bella stagione. I risultati appaiono discreti ma ancora lontani dall’esprimere il massimo potenziale che offre la nostra terra.
Un forte impulso per il futuro arriva dall’incontro sul Piano Strategico della Valle d’Itria, tenutosi ieri sera nell’auditorium comunale “Valerio Cappelli”.
“I tre quarti del territorio hanno vincoli che rappresentano dei grossi limiti per nuovi interventi ma che posssono essere valorizzati per il turismo”. È questa l’idea espressa dall’architetto Michele Sgobba, componente del team di coordinamento del Piano, il cui progetto interessa in particolare la nostra zona, da cui il titolo “La Murgia dei trulli: dal mare alla Valle d’Itria” che risulta essere il tema in studio di tutta una serie d’incontri tra amministrazioni e squadre tecniche di intervento, volti alla pianificazione dello sviluppo del territorio.
Sono otto i comuni compressi nell’area geografica interessata dal Piano Strategico, denominata Area Vasta, e che occupano una particolare posizione. Sono, infatti, al centro di un triangolo tra Taranto, Brindisi e Bari, tutti dotati di porto e gli ultimi due capoluoghi anche di aeroporto, nonché percorsi in maniera tangenziale dall’autostrada e da diverse strade provinciali. Ma proprio a livello infrastrutturale, un grosso handicap per i centri dei comuni è rappresentato dal tragitto della SS 172, che taglia il cuore di Martina e Locorotondo. Necessario appare, quindi, il miglioramento dei sistemi di attraversamento dell’area, partendo anche solo dal potenziamento dalla viabilità già esistente, affinché le nostre bellezze risultino essere facilmente raggiungibili dai turisti più o meno lontani.
Nel progetto comprendente l’intera zona, sono previsti 21 interventi strategici di diversa competenza e origine che operano per una ristrutturazione ambientale e sociale del territorio per la quale è necessaria la collaborazione tra amministrazioni comunali e team di esperti. Pianificazioni dell’intera area non garantiscono però un pari sviluppo e soprattutto un’uguale crescita.
Tornando a considerare la questione del turismo i dati dell’ultima estate, infatti, permettono di analizzare diverse situazioni. Comuni bagnati dal mare risultano facilitati nello sviluppo di una economia da introiti estivi. È questo il caso di Monopoli. Differente è la situazione di Cisternino che risulta essere il comune capofila per lo sviluppo turistico. Sfruttando la vicinanza al mare, infatti, ha saputo proporre un itinerario di alternanza mare-terra, puntando su ricchezze culturali, paesaggistiche e culinarie, affollando così i suoi stretti vicoli per tutta la stagione.
Vicino geograficamente ma ormai molto lontano come intraprendenza e sviluppo turistico è il nostro comune. Martina, non molto più distante dal mare, con un clima invidiabile anche nella stagione afosa e con un importante patrimonio culturale non riesce a crearsi un’economia che ruoti intorno agli eventi estivi. Si vive di rendita di due grosse manifestazione, il Festival della Valle d’Itria e il Festival del Cabaret, verso le quali vengono impiegati tutti i fondi per le iniziative (soprattutto per il primo ndr) e che, certo, portano prestigio alla città ma che non può rappresentare da solo l’intero potenziale turistico.
Appare una volontà dall’amministrazione quella di non voler creare alternative ai due grandi eventi che possano arricchire e variegare la nostra offerta turistica. Abbiamo ancora molto da imparare da comuni più piccoli ma con più voglia di crescere come Locorotondo, nella quale vengono stilati veri e propri calendari di iniziative estive. È forse ormai giunta l’ora per Martina di scendere dal trono che una volta la rendeva capitale della Valle d’Itria e di riconquistare il suo ruolo.

Vincenza Colucci