Sette imputati, tra i quali spiccano i nomi del senatore del Pdl Lino Nessa e dell’ex sindaco di Martina Franca Leonardo Conserva, sono stati rinviati a giudizio nell’ambito di una inchiesta su presunti episodi di concussione e abuso d’ufficio in relazione al rilascio di licenze edilizie. Il gup Valeria Ingenito ha invece assolto l’imprenditore edile Michele Marangi, l’unico che aveva scelto il rito abbreviato. L’indagine, condotta dal pubblico ministero Antonella Montanaro, esplose il 18 luglio del 2005 con l’arresto di un altro imputato, l’arch. Camillo Dell’Anno, ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Martina Franca, e con la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Nessa. A partire dal 3 luglio prossimo saranno processati anche il dirigente comunale Giovanni Simeone (Servizio Contenzioso), dell’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico Eligio Mutinati, il geometra comunale Martino Carbotti (istruttore tecnico direttivo del Settore Urbanistico, che risponde di falso) e l’imprenditore edile Evasio Montanaro. A vario titolo sono contestati i reati di concussione (tentata e consumata), falso ideologico, abuso d’ufficio e violazioni edilizie. Secondo l’accusa, Dell’Anno e Nessa avrebbero chiesto una tangente di 100.000 euro agli imprenditori Martino e Antonio Lodeserto (padre e figlio). I due, costituitisti parte civile tramite gli avvocati Eligio Curci e Maria Lodeserto, sono titolari della «Itacasa immobiliare srl» e della «Clc srl», società che avevano chiesto di realizzare un fabbricato per abitazioni civili, comprendente anche locali commerciali, in via Taranto, a Martina Franca.
All’ex sindaco Conserva e al dirigente Simeone viene contestata una ipotesi di tentata concussione, in quanto avrebbero indotto i Lodeserto a realizzare in assenza, o quasi, di corrispettivo, un opificio industriale su via Taranto «nonchè a dare e/o promettere indebitamente al Simeone la proprietà di un appartamento».
Lo stesso primo cittadino, Simeone, Mutinati e Dell’Anno sono accusati di abuso d’ufficio per aver ostacolato «il corretto e trasparente svolgimento dell’iter amministrativo determinato dalle istanze di concessione edilizia per la realizzazione di due edifici per civili abitazioni da parte della Itacasa Immobiliare e della CLC». Ed ancora. L’arch. Dell’Anno avrebbe rilasciato illecitamente un permesso a costruire in favore della ditta edilizia Marangi per la costruzione di un edificio in via Spirito Santo sul falso presupposto che la particella in esame ricade in zona “B” di ristrutturazione edilizia, mentre in realtà si tratta di una zona agricola. In questo caso Michele Marangi risulta proprietario committente ed Evasio Montanaro progettista e direttore dei lavori .
L’episodio chiave, naturalmente, è quello relativo alla presunta richiesta di tangenti da parte di Dell’Anno e Nessa. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’ex responsabile del Settore Urbanistica sostenne di aver rilasciato l’autorizzazione edilizia per una pratica che si trascinava da anni solo dopo le opportune verifiche e di aver ricevuto sollecitazioni sia da tecnici che da esponenti politici, compreso Nessa.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno