Nei giorni scorsi il Consigliere regionale Gianfranco Chiarelli con una nota stampa chiedeva all’Amministrazione Comunale la revoca delle multe sanzionate ai commercianti che nel giorno del 25 aprile, nonostante non ci fosse stata alcuna ordinanza sindacale, hanno aperto le proprie attività commerciali.
In particolare dice Chiarelli: ‹‹E’ bene ricordare che il 23 aprile scorso il consiglio regionale ha approvato un regolamento che rende facoltativa l’apertura dei negozi nei giorni festivi e la domenica, demandando ai Comuni la facoltà di emettere ordinanze ad hoc, secondo quelle che sono le esigenze di ogni singolo territorio.
Personalmente – dice Chiarelli – subito dopo l’approvazione di detto regolamento ho provato a contattare per due giorni il sindaco Franco Palazzo, senza successo. Considerato il lutto che ha colpito il primo cittadino, in questa occasione, non si può biasimare l’assenza dello stesso e la mancata attuazione di un’ordinanza di apertura che sarebbe stata la logica conseguenza degli impegni assunti dal sindaco e degli indirizzi regionali. Mi risulta che sull’apertura dei negozi ci sia stato un parere negativo della CGIL di Taranto. Non possiamo assolutamente tollerare considerazioni astratte e nemmeno essere condizionati da sigle incapaci di valutare le difficoltà
generali che sta vivendo l’economia martinese. (…) Alla luce di ciò, auspico che il consiglio comunale decida di annullare tutte le sanzioni amministrative verbalizzate ai commercianti e che il sindaco Palazzo tenga conto delle esigenza degli stessi, in particolare per quelli del centro storico, senza dover chiedere pareri e subire condizionamenti da sigle lontane dalle esigenze del nostro territorio››.
A tale nota ha fatto seguito in queste ore la dura replica del comitato spontaneo dei commercianti del centro storico e a seguire la replica della segreteria cittadina della CGIL. Riportiamo di seguito per prima la nota del Comitato riportata quasi nella sua totalità:
‹‹Con grande stupore – si legge nella nota – apprendiamo dagli organi di stampa che i nostri referenti al Consiglio Regionale si sono resi conto che nella Città di Martina ci sono i commercianti. Il consiglio regionale in data 23 aprile ha approvato una vera e propria “deregulation” in materia di aperture domenicali e festive, ma nella nostra città questa cosa risulta inapplicabile a causa di una serie di “incomprensioni” tra dirigenti, assessori, associazioni di categoria e sindacati. La nota davvero stonata della vicenda del 25 aprile è stata – secondo il comitato – la posizione assunta dalla CGIL che ha definito “elemosinanti” i commercianti martinesi prodigandosi, non per una soluzione del problema, ma solo ed esclusivamente affinché la Polizia Municipale facesse verbali a “go go”. Se a distanza di meno di un anno – continua – la Regione Puglia è tornata sui suoi passi, cancellando la precedente legge regionale, un motivo ci sarà? Allora – si chiedono i referenti del comitato – perché i sindacati e altre associazioni continuano a fare ostruzionismo? Perché non si vuole dare la possibilità ai commercianti di poter lavorare per poter sopravvivere? Quali sono gli interessi che ci sfuggono?
Nel caso specifico del centro storico di Martina Franca, la situazione diventa sempre più drammatica a causa della totale assenza di un piano di sviluppo e di incentivi, dall’assenza totale di iniziative volte a far rinascere quello che fino a non molto tempo fa era il fiore all’occhiello della città ed un vanto per l’intera Regione.
Aspettiamo – continua la nota – che il Sindaco accolga la nostro richiesta di apertura per il 1 maggio, presentata il 16 aprile scorso, così come fatto nei comuni limitrofi, per dare un segnale forte a tutti coloro che su questa situazione ci hanno marciato e ci vogliono marciare, aspettiamo, inoltre, che le sanzioni applicate ai negozianti aperti il 25 aprile vengano annullate.››
Di seguito invece la nota (anch’essa riportata quasi per intero) della segreteria cittadina della CGIL:
‹‹Il consigliere regionale Gianfranco Chiarelli – si legge nella nota – ha ritenuto di intervenire sulla questione relativa alla chiusura o meno degli esercizi commerciali il 25 aprile, offrendo una lettura molto approssimata delle posizioni espresse non solo della CGIL e della Filcams CGIL ma anche dell’Amministrazione comunale di Martina Franca e del servizio dei Vigili urbani. Le sue considerazioni – dice il sindacato -, a cui seguono dei veri e propri dictat persino al Consiglio comunale, trovano fondamento su una ricostruzione molto approssimata di una decisione assunta dal Consiglio Regionale in sede di approvazione della legge di bilancio regionale (e non già di un regolamento, che giammai potrebbe modificare una legge), che affida alle Amministrazioni comunali in accordo con gli orientamenti delle associazioni di categoria e con le organizzazioni sindacali la decisione di mantenere aperti gli esercizi commerciali anche in quei giorni considerati dalla legge sul commercio inderogabilmente soggetti a chiusura.
La legge di bilancio entra in vigore il giorno in cui viene pubblicata sul Bollettino regionale e cioè il 30 aprile. E quindi la decisione del consigliere di sollecitare il Sindaco o un suo delegato a emettere un’ordinanza per il 25 aprile, prima dell’entrata in vigore della legge sarebbe risultata improvvida e foriera di provvedimenti illegittimi.
D’altronde la stragrande maggioranza dei commercianti, non essendoci un’ordinanza sindacale che stabiliva il contrario, ha deciso giustamente di mantenere chiusi i propri negozi e non condivide quindi l’idea che ognuno decida per conto proprio, in contrasto con le leggi o gli accordi stipulati con le amministrazioni nei luoghi deputati a ciò, né tanto meno sarebbe d’accordo a dare un premio a chi ha ritenuto di agire nel disprezzo della legge, perché si determinerebbe la particolare condizione di chi subisce oltre il danno anche la beffa.
E questo è solo un aspetto del problema. La CGIL e la Filcams CGIL, infatti – continua la nota – sono fermamente convinte che la pesante crisi, che colpisce gli esercizi commerciali della nostra città, non può essere affrontata e superata, così come pensa semplicisticamente il consigliere regionale Gianfranco Chiarelli, con l’apertura di qualche giorno in più all’anno dei negozi. Ci vuole ben altro e i commercianti lo hanno ribadito in diverse occasioni, sollecitando un confronto in Consiglio Comunale dove sono state avanzate proposte concrete a partire dalla valorizzazione del centro storico e dalla definizione di un piano commerciale, che la nostra città non ha mai avuto.
I rimbrotti a destra e a manca del consigliere regionale – conclude la nota -, lungi dal tracciare la strada verso una risoluzione della questione a medio termine, sembrano più voler indicare che la campagna elettorale è già iniziata.
La CGIL esprime ancora la totale solidarietà ai commercianti, e ribadisce ancora una volta la necessità di una programmazione commerciale almeno di medio termine, che argini la crisi e proponga nuove soluzioni, che vadano oltre le polemiche sterili di chi ha gli strumenti e preferisce non usarli.››