Un nuovo stadio senza barriere, se n’è discusso a Martina – Lo Stradone

Un nuovo stadio senza barriere, se n’è discusso a Martina

Si è svolto sabato 9 marzo alle ore 16.30 presso la Sala Consiliare di Martina Franca il convegno ‘Stadi senza barriere, centri di cultura’, manifestazione promossa dall’Amministrazione comunale di Martina Franca, dalla Fondazione Nuove Proposte e dall’AS Martina Franca 1947.

Dopo l’intervento dell’Arch. Alessandro Zoppini che ha illustrato le metodologie di progetto utilizzate per la realizzazione di stadi e aree attrezzate in alcuni importanti comuni italiani, è stato consegnato il premio ‘Anchise’ al decano dei giornalisti martinesi Tonio Messia, dal 1970 corrispondente della Gazzetta dello Sport e grande esperto del Martina Calcio. Il giornalista ha tracciato un ricordo molto profondo di quattro personaggi che hanno contribuito alla nascita e alla crescita del calcio martinese: Giovanni Chiesa, Guido Marseglia, Giovanni Serio e Angelo Pizzigallo.

Di seguito è stata la volta dell’intervento del Direttore Generale della LegaPro Francesco Ghirelli, che ha tracciato un ricordo del suo impegno personale e di quello dell’Avv. Greco negli scorsi anni per la promozione della cultura sottoforma di libri distribuiti nelle scuole nei giorni subito precedenti alle gare di calcio nazionali: questo era il progetto ‘Un libro contro la violenza’. Il suo intervento si è poi concentrato sulla situazione attuale degli stadi italiani e sulla cultura sportiva del nostro Paese. Impianti fatiscenti, spesso sproporzionati alla realtà sportiva locale, difficoltà per gli investitori nel districarsi tra le lungaggini burocratiche per la realizzazione di un impianto sportivo, culturale e polifunzionale altamente moderno. ‘Perché puntiamo agli stadi senza barriere? Per favorire e migliorare l’accoglienza, per aprire lo sport ai disabili, alle famiglie, alle donne, ma anche e soprattutto perché in Italia i bilanci dei club sono composti al 60-70% dai diritti televisivi mentre nel resto d’Europa le società attingono al merchandising e all’utilizzo del plesso sportivo per autofinanziarsi. La nostra volontà è quella di puntare alla riforma dei nostri campionati di LegaPro, di puntare dritto agli stadi senza barriere, che ci sia o meno la legge perché non è più possibile attendere, di abbattere tutte le barriere anche culturali, arrivare al tifo ‘per’ eliminando il tifo ‘contro’ ed è il lavoro che, partendo da L’Aquila, stiamo affrontando in tutte le città che si sono rese disponibili e tra queste in primis Martina Franca. Il primo obiettivo è riportare la gente allo stadio, modificando gli orari, le abitudini, gli stadi, facendo rivivere una passione che è legata al pubblico in modo indissolubile. Da L’Aquila sino a Martina Franca, per creare uno spazio della cultura e anche del silenzio all’interno di questo nuovo stadio, uno spazio in cui i giovani tifosi possano essere educati al senso vero dello sport con progetti come quello dei libri contro la violenza che possano allargare il significato di una semplice gara calcistica. Qui mi fermo chiaramente perché noi come LegaPro possiamo dare una mano attraverso i nostri contatti tecnici e con il Ministero ma la ‘palla’ passa alla comunità di Martina Franca e all’Amministrazione che dovrà dettare le linee guida di questo passaggio storico’.

In seguito la Fondazione Nuove Proposte ha consegnato il Premio ‘Ciaia’ all’AS Martina Franca e al L’Aquila Calcio, rappresentati dai rispettivi presidenti Donato Muschio Schiavone e Corrado Chiodi. Il premio consiste in un cospicuo numero di libri messi a disposizione delle società che potranno utilizzarli per la realizzazione di progetti di aggregazione con i ragazzi e tifosi del luogo.

Il Sindaco di Martina Franca Avv. Franco Ancona si è espresso così in merito all’impegno sociale e sportivo riassunto nei progetti presentati: ‘Avere alleati importanti come la LegaPro, il Credito Sportivo, la società calcistica locale con i quali ci si possa muovere verso una nuova idea di stadio e di sport in generale è un momento molto importante per questa città ed è intenzione di questa Amministrazione non disperdere questa sinergia che si è creata. A Martina Franca abbiamo purtroppo uno stadio in località Pergolo che è un eterno incompiuto oltre che una grossa voragine di denaro, abbiamo accanto un albergo che dovrà essere demolito perché non è mai stato terminato e non può essere più utilizzato ormai, e tutto questo dipende dalla mancanza di un’idea, l’idea che adesso c’è e ci impone di attendere e riflettere su tutti i lati di un progetto ambizioso che, però, non dovrà rappresentare un’altra cattedrale nel deserto. In quell’area ci devono essere investimenti tali da cambiare il senso della storia: da luogo ‘incompiuto’ a luogo di vanto per la città. Demolire le brutture, quindi, per realizzare bellezze che possano essere utili. Lavoriamoci su, facciamola diventare un’idea sulla quale ci si possa confrontare, per permettere agli operatori mercatali di appropriarsi dell’area dell’attuale stadio e costruire una nuova ‘base dello sport’ martinese eliminando l’abbandono attuale. Oggi abbiamo lavorato, abbiamo dato esempio di condivisione e buona amministrazione, ora tocca a noi e alla città cogliere questa occasione passando allo step successivo ovvero quello della proposta di idee. E’ una cosa molto bella, per adesso, che prima dell’incontro sportivo la città abbia ospitato la dirigenza della squadra avversaria in un incontro che unisce le nostre esperienze alla ricerca di un progetto comune’.

Questo l’intervento del Presidente dell’AS Martina Franca Avv. Donato Muschio Schiavone: ‘La nostra società ha sin dal suo avvento imposto delle linee guida al proprio lavoro, un vero e proprio taglio culturale votato al volontariato e alla distanza netta dalla politica, tutto cristallizzato nella scelta fatta per il nostro simbolo: un cavallo rampante che guarda al futuro ma anche un altro cavallo stilizzato che guarda al passato e alle tante personalità che prima del sottoscritto hanno regalato tempo e passione alla città guidando le sorti della società calcistica. Il nostro incontro di stasera segna la base per una volontà collettiva che dovrà necessariamente accompagnare il progetto unendo le volontà di società, amministrazione e territorio. Realizzare un simile progetto significa avere uno sguardo rivolto davvero al futuro e avere una visione lungimirante, un vero banco di prova per capire quali siano le volontà del tessuto sociale martinese. Il problema del ‘Tursi’ è ingombrante. Una struttura adeguata male e realizzata ‘a strati’, sicuramente poco consona a un campionato importante. Un progetto complesso e una realtà ingombrante che secondo me non è impossibile da raggiungere anche con poche risorse economiche, perciò un invito va all’Amministrazione comunale, un invito ad agire con coraggio in vista di un progetto importante, imponente ma non impossibile da realizzare. Spero che tra dieci anni si possa riparlare di questo giorno come un segno indelebile per lo sport e la cultura martinese e, chissà, leggerlo proprio su un libro del caro Tonio Messia’.