MARTINA FRANCA – Si svolge alle ore 23 di giovedì 19 luglio il primo concerto aperto a tutti di “Canta la notte” nella chiesa conventuale di San Francesco da Paola, un gioiello di grande valore sul piano storico-architettonico e artistico.
Il concerto, meritevolmente organizzato dal Festival della Valle d’Itria, viene preceduto da un’illustrazione storica di questo prezioso bene culturale curata dallo storico Angelo Bello, di Umanesimo della Pietra.
Si tratta di un’iniziativa in sinergia tra Festival e Assessorato alle attività e ai beni culturali, del Comune di Martina , che ha come obiettivo la valorizzazione di beni di grande valore storico-architettonico, fuori dai percorsi usuali turistici, dall’attenzione della città, ma sicuramente scrigni di bellezze e di ricchezza artistica, degni di essere conosciuti e, specie per il Convento dei Paolotti, meritevoli di interventi strutturali per il restauro e la rivitalizzazione culturale. Un grande patrimonio, di proprietà curiale, su cui occorre lavorare per intercettare i bisogni culturali e formativi nel XXI secolo. In questo senso si è già svolto un primo incontro tra l’assessorato ai beni culturali e don Paolo Oliva, responsabile curiale di questo patrimonio.
Nello stesso giorno secondo appuntamento presso l’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi con la mini rassegna Cinema Festival; alle 21 sarà proiettato il film London River del regista francese di origini marocchine Richard Bouchareb.
Il film prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, l’esplosione delle bombe a Londra nel 2005, per raccontare la storia di due persone direttamente colpite dall’attentato, Ousmane (Sotigui Kouyaté), un musulmano ed Elisabeth Sommers (Brenda Blethyn) una cristiana, distanti tra loro dai luoghi dell’esplosione. Entrambi conducono una vita normale, fino al giorno in cui vengono a sapere che dal 7 luglio, giorno degli attentati, i loro figli sono scomparsi. Quando arrivano a Londra scoprono che i loro figli vivevano insieme. La diffidenza iniziale tra i due sarà presto sostituita da una condivisione della pena e del dolore che porterà i due a sentirsi più vicini e a rendersi conto di essere più simili di quanto possano credere. Il film rappresenta una ricerca non solo reale, ma anche metaforica con colpo di scena finale.