– TARANTO – Quasi in punta di piedi, coi capelli leggermente arruffati e uno sguardo intenso e compiaciuto. Così Nicola Piovani si è presentato alla vastissima platea del Teatro Orfeo ieri, al Concerto in quintetto, per la 65^ Stagione Concertistica “Arcangelo Speranza”. Un piccolo eccezionale gruppo di solisti ha accompagnato il celebre pianista e compositore in una carrellata di brani scritti per il cinema, il teatro, per concerto: Marina Cesari, al sax e clarinetto; Pasquale Filastò, violoncello e chitarra; Gianluca Pallocca, al contrabbasso e Cristian Marini alla batteria, percussioni e fisarmonica. Piovani ha aperto il concerto con “Il poeta delle ceneri” e “La notte di san Lorenzo”. Poi il brano allegro “Il pianino delle meraviglie” ha introdotto uno per uno i vari musicisti sul palco. E sono partite “La stanza del figlio” e “La messa è finita”. Quasi due ore di brividi ed emozioni che solo la musica dal vivo riesce a dare, come ha amato sottolineare più volte nel corso della serata lo stesso Piovani. Diverse riflessioni del pianista, infatti, si sono intervallate ai brani musicali, dalla scelta dei pezzi “perché – ha detto il pianista – vivessero come in un film” all’omaggio a Fabrizio De Andrè, definito dal compositore, oltre che grandissimo poeta, “il cantore della libertà”, le cui canzoni “offrono una boccata d’aria libera in questo mondo imbigottito”. Nel suo ricordo, ha eseguito “Il suonatore Jones” e “Storia di un impiegato” scritte a quattro mani con il poeta. Sono seguite “Pinocchio”, l’attesissima “La vita è bella”, “la melodia sospesa” e “Il camorrista”. “Tre miti greci”, come ha spiegato lo stesso Maestro, hanno creato poi l’atmosfera del mondo mitologico antico i cui temi rivivono anche oggi: i Dioscuri, con la loro storia di amore fraterno profondo; il Volo di Icaro e Narciso, Mito di Morte, di chi non si vuole bene. Non poteva mancare la colonna sonora de “La voce della luna”, ultimo film di Federico Fellini, introdotto dalle parole del compianto regista, “Se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse potremmo capire”. Tra le ripetute e scroscianti ovazioni del pubblico, il Quintetto ha regalato in chiusura altri tre magnifici pezzi “Caro diario”, “il tango della cimice” e il bis del pianino delle meraviglie”.
Claudia Spaziani