Editoriale – Tutti vogliono lo scioglimento, ma dove sono le firme? – Lo Stradone

Editoriale – Tutti vogliono lo scioglimento, ma dove sono le firme?

MARTINA FRANCA – “Il Partito Democratico è compatto e vuole mettere fine a questa amministrazione guidata da Franco Palazzo”. Questo è quanto è emerso nel corso di una conferenza stampa convocata dalla direzione cittadina del Partito nella sede della segreteria politica del Consigliere Regionale Donato Pentassuglia, alla presenza del capogruppo Giandomenico Bruni, della segretaria cittadina Nunzia Convertini e dei consiglieri comunali del partito.
Con questi commenti si è voluto mettere fine alle tante e insistenti voci che vedrebbero il gruppo di Bruni spalleggiare il Popolo della Libertà.
Accuse piovute in maniera abbastanza esplicita dal partito dell’Udc, che qualche giorno prima aveva anch’esso annunciato la volontà di mettere fine a questa esperienza amministrativa.
A dirla tutta, nella stessa direzione si erano espressi i vertici del Popolo della Libertà, con il Senatore Lino Nessa e il Consigliere Regionale Gianfranco Chiarelli su tutti, a caldeggiare l’ipotesi elezioni anticipate. Ma nel partito di Berlusconi forti sarebbero i dubbi di un nutrito gruppo di consiglieri comunali intenzionati, a quanto pare solo a parole, a mandare a casa Palazzo. Molto chiaro era stato Chiarelli nel corso della sua campagna elettorale nel voler dare una svolta alla città, svolta che ovviamente dovrebbe necessariamente passare per la via delle nuove elezioni, specie dopo i continui inviti dei vertici del Pdl rivolti al sindaco in direzione di un azzeramento della giunta tecnica.
A questi inviti lo stesso sindaco ha risposto facendo orecchio da mercante. Alle parole di Chiarelli, si sono aggiunte quelle di Michele Marraffa, il quale già da tempo ha manifestato la volontà di dare una svolta alla città. Nel corso di una trasmissione a Puntoradio ha anche messo a tacere le voci che lo vedrebbero candidato a sindaco nel dopo-Palazzo. “Non importa che nome abbia il sindaco – ha detto – ma la città non può restare bloccata così come si trova ora, e questo lo vado sostenendo ormai da diverso tempo, mettendomi anche contro la volontà del mio partito. Ora che il Pdl ha fatto chiarezza – continua Marraffa – ognuno dichiari la propria posizione pubblicamente, ma pretendo che si faccia chiarezza, lo dobbiamo ai nostri elettori”.
Dure le parole di Lino Nessa al comizio di ringraziamento per le elezioni, il quale ha detto: “il sindaco questa sera non è a festeggiare con la coalizione che lo ha portato a sedere su quella poltrona”. Nel partito degli azzurri, però, non tutti la pensano alla stessa maniera, circa la metà infatti sarebbero disposti a proseguire con questa amministrazione, lasciando aperti molti dubbi sulla effettiva adesione e sul riconoscimento nella leadership del gruppo.
Enormi dubbi sulla posizione del Pdl, che crescono anche in ragione dell’approvazione di un progetto che dovrebbe prevedere la costruzione di circa 50 appartamenti, ed attorno a questi temi potrebbe concentrarsi, secondo alcuni, la vera questione politica che a questo punto non sarebbe puramente politica, ma squisitamente legata a interessi personali, ovviamente a nostro avviso tutti da dimostrare. In questi casi però, come ben si può immaginare, pensar male è d’obbligo.
Se la posizione del Partito Democratico inizia a diventare più chiara, molti dubbi restano su quella dell’Udc, consapevolmente divenuto “ago della bilancia”, dopo l’adesione dei consiglieri Marzulli, Mariella e Nardelli, oltre al già capogruppo D’Arcangelo.
Non è chiaro infatti il ruolo giocato dal partito sino ad ora, né tantomeno le prospettive future, specie se analizzate nella logica di una possibile elezione prossima.
Chiare le parole di Mariella, il quale non esclude la nascita di un terzo forte polo, ma c’è da dire che i risultati elettorali alle ultime elezioni regionali hanno bocciato l’operato del partito dello scudo crociato, ottenendo un misero risultato, specie se confrontato con quello di solo un anno fa, quando alle elezioni provinciali era candidato Paolo D’Arcangelo e con una misera forza in Consiglio Comunale. Uno dei pochi esempi di come l’unione non sempre faccia la forza.
Il sindaco Palazzo da parte sua non ci sta e prosegue per la sua strada come se nulla fosse.
“Premettendo che non risponderò ad ulteriori polemiche nei miei riguardi o dell’amministrazione comunale – dice Palazzo – desidero fare il punto della situazione in questa fase amministrativa. Io mi dimisi nel 2007, con umiltà, ora questo gesto di umiltà potremmo farlo tutti. Oppure dobbiamo tutti essere abbastanza umili per riprendere in mano le ragioni per le quali siamo stati eletti. Il bene pubblico – dice Palazzo – è quello al quale dobbiamo pensare”.
Nel frattempo l’inaugurazione del Parco Ortolini, alla quale era presente oltre al sindaco, soltanto il Consigliere Regionale Pentassuglia. Si tratta di un’area di complessivi 75 ettari, completamente bonificata per iniziativa dell’amministrazione comunale. Il parco, attrezzato fra l’altro con giochi per i più piccoli e fatto anche di percorsi per jogging e uso delle bici, è un bene pubblico che costituisce un polmone verde praticamente a ridosso dell’abitato.
Ora una domanda dobbiamo necessariamente porcela. Ogni segreteria cittadina di partito sostiene fermamente la necessità di nuove elezioni, manifestando la propria disponibilità a raccogliere le firme per lo scioglimento immediato. Se così fosse avremmo 30 firme, ne basterebbero 16, ma perché allora così non è?

Ottavio Cristofaro