Calcio. Al Martina qualche segnale di speranza – Lo Stradone

Calcio. Al Martina qualche segnale di speranza

Ad una partita dal giro di boa, il Martina si è ritrovato non tanto sotto il profilo del gioco, quanto sotto quello (più importante) dei risultati. Serviva una vittoria per iniziare la scalata alla vetta della classifica e vittoria è stata. Che sia giunta sotto l’albero di Natale, ben venga. Gli ultimi quattro pareggi stavano decisamente stretti agli uomini di Ciraci che avevano raccolto sicuramente meno di quanto meritassero. Parecchi, infatti, i punti persi per strada a causa di errori pagati senza sconti e di una quantità infinita di azioni costruite e non capitalizzate. Il mister chiede cinismo sotto porta ed ha ragione perchè la squadra al tiro ci arriva spesso e con una certa facilità. L’importante è arrivarci, potrebbe dire qualcuno, ma, di fatto, è più importante “metterla dentro”. Gli otto punti di differenza dal Racale, i potenziali nove dallo Squinzano (se dovesse vincere il recupero con il Carosino), i cinque dal Maruggio o i quattro dal Mesagne 1929, sono la fotografia, non di una superiorità di queste squadre su quella biancazzurra (tutt’altro), bensì di una maggiore cattiveria agonistica e concretezza in zona gol. “Aiutati che Dio ti aiuta”, recita un proverbio, e allora chissà che con il nuovo anno anche la fortuna che sembrava aver voltato le spalle ai martinesi, possa contribuire a cambiare lo stato delle cose. Che ci sia un’aria nuova lo dimostra il fatto stesso che l’infermeria si sta completamente svuotando. Guardare le prove di domenica di Tassone e Di Bari per credere. Senza parlare del mercato di riparazione, che si è avvalso di alcuni acquisti importanti e mirati portati a termine dal diesse Enzo Pulpito. Giardino, De Giorgio, Camassa, Sirito, De Falco, Digiuseppe, possono essere importanti per questa squadra nel perseguire un progetto ambizioso. Non c’è un reparto che non offra più soluzioni e alternative al mister Ciraci, il quale, gioco forza, dovrebbe avere più di qualche dubbio, di volta in volta, nel scegliere la formazione. Un elogio ed un ringraziamento va rivolto anche a chi di recente è andato via. Marzano, Vasco, Mouratidis, Palmisano, giusto per fare qualche nome, hanno sempre dimostrato di valere. Nell’economia di un campionato, poi, è sempre il gruppo a fare la differenza e se l’intero gruppo ha come esempio il capitano D’Onghia, crediamo che la scalata possa essere ancora più piacevole. Pollice su anche per gli ultrà, sostenitori instancabili mossi da una passione che va al di là della categoria in cui si milita. Gente attaccata a degli ideali con un amore viscerale per il Martina. Anche le critiche o le contestazioni civili fanno parte del gioco e aiutano a crescere. Soprattutto quando gli intenti sono gli stessi.