Votare da fuorisede, presentata la proposta di legge – Lo Stradone

Votare da fuorisede, presentata la proposta di legge

L’Associazione Upward di Martina Franca è tornata in campo per promuovere una grande iniziativa di carattere nazionale, come componente fondativa del comitato nazionale #Votodovevivo a sostegno della proposta di legge sul diritto di voto ai fuorisede.

Francesco Caroli

Il Comitato “Voto Dove Vivo”, apartitico e aperto a tutte le realtà associative, studentesche, politiche e culturali e sta riuscendo a ottenere numerose adesioni da tutta Italia.

Il segretario dell’Associazione Upward Francesco Caroli spiega che “tale adesione trova radici profonde, già infatti nel confronto tra i candidati alla Camera dei Deputati dello scorso anno svoltosi in città era stata lanciata tale iniziativa che oggi trova suo concreta realizzazione nella proposta di legge sul voto ai fuorisede presentata qualche giorno fa alla Camera per permette anche ai fuori sede in Italia di votare nelle città in cui vivono”.

E’ innegabile che viviamo in un epoca in cui i trasferimenti per motivi di studio e di lavoro, non solo all’estero, sono sempre più frequenti e che spesso chi si trasferisce in altra città non ritiene opportuno per svariati e legittimi motivi cambiare la propria residenza, dovendo così tornare nel proprio luogo di residenza per esercitare il diritto di voto.

Martina Franca subisce più di altre città l’emigrazione giovanile, ricordiamo infatti che secondo i dati Istat elaborati dalla Cgil Puglia nel mese di marzo dello scorso anno, perde dal 14 al 10 per cento della sua popolazione under 30.

La proposta di legge “Voto dove vivo” è stata presentata qualche giorno fa nella sala stampa della Camera dei Deputati.

Michela Pignatelli

A spiegarci la proposta è Michela Pignatelli, vicepresidente dell’Associazione Upward, studentessa fuorisede a Roma, impegnata in prima linea nell’attività e nell’organizzazione. “Secondo quanto previsto nei referendum gli elettori fuorisede potranno votare nel seggio del Comune di domicilio, presentando una domanda in via telematica tramite SPID, con allegato il contratto di lavoro o il certificato d’iscrizione all’università.
Nelle elezioni Politiche per Camera e Senato e nelle elezioni per il Parlamento Europeo gli elettori fuorisede potranno votare per corrispondenza senza spostarsi, seguendo dunque quanto accade per gli elettori all’estero con la differenza che il voto sarà contato nella circoscrizione elettorale di residenza”.

Il Parlamento potrebbe inoltre delegare, nell’idea dei promotori, il Governo ad avviare una sperimentazione di voto elettronico che potrebbe, in un futuro non troppo lontano, sostituire il voto per corrispondenza

L’obiettivo dunque, è quello di rendere il diritto di voto concretamente accessibile a tutti, facilitando il suo esercizio per gli elettori fuorisede, che avrebbero quindi la possibilità di scegliere se votare nel comune di domicilio o in quello di residenza, riducendo costi di viaggio e combattendo l’astensione al voto.

Gli articoli 3 e 48 della Costituzione sanciscono il dovere da parte dello Stato di rimuovere ogni ostacolo all’effettiva partecipazione dei cittadini al voto, le proposte di legge nel corso degli anni si sono succedute senza ottenere i risultati sperati.

Comunque vada, è necessario sottolineare quanto i giovani si impegnano per una maggiore formazione politica, quanto siano impegnati nel loro processo di sviluppo come cittadini e cittadine politicamente attivi.