Primi dettagli sul programma della 47a edizione del Festival della Valle d’Itria 2021 dedicato al rapporto tra Napoli e Vienna – Lo Stradone

Primi dettagli sul programma della 47a edizione del Festival della Valle d’Itria 2021 dedicato al rapporto tra Napoli e Vienna

Atrio Palazzo ducale, Festival della Valle d'Itria: ph Clarissa Lapolla

La 47a edizione del Festival della Valle d’Itria si svolgerà a Martina Franca nel consueto periodo estivo, dal 17 luglio al 4 agosto 2021. La programmazione musicale – preparata dal direttore artistico Alberto Triola con il direttore musicale Fabio Luisi – delinea un percorso che va dal Barocco napoletano di Alessandro Scarlatti e Nicola Porpora, attecchito in tutta Europa anche grazie al divismo vocale di Farinelli e dei suoi rivali, per poi arrivare al Classicismo viennese di Haydn e quindi fino a Schubert.

I TITOLI IN PROGRAMMA

La Creazione
Franz Josef Haydn (Rohrau 1732 – Vienna 1809), demiurgo della cosiddetta “WienerKlassik” sul cui modello sinfonico e cameristico si sono basati tutti i compositori fino almeno a Brahms, produsse anche alcuni oratori. Die Schöpfung (“La Creazione”) è un oratorio in tre parti su libretto del barone Gottfried van Swieten (nella cui cerchia i migliori musicisti attivi a Vienna, Mozart compreso, vennero introdotti alla musica di Bach) e ispirato al Paradise Lost di Milton e ricco di passaggi sinfonici. Sin dall’Ottocento è consueto eseguire la partitura anche in italiano, sia nell’adattamento che ne fece Giovanni Simone Mayr, sia qui a Martina Franca nella traduzione del filologo Dario Del Corno, già eseguita a Martina Franca nel 1988 e ora rivista dal figlio Filippo, compositore.

La Griselda
Alessandro Scarlatti (Palermo 1660 – Napoli 1725), padre del dramma per musica e dell’aria col da capo (nonché di Domenico, apice dell’inventiva tastieristica barocca), compose La Griselda su libretto di Apostolo Zeno, rimaneggiato da un autore anonimo – forse lo steso dedicatario Francesco Maria Ruspoli – e basato sull’ultima novella del Decameron di Boccaccio (ambientata fra Sicilia e Puglia), testo assai fortunato e intonato da moltissimi compositori, da Albinoni a Paër e poi anche da Massenet. L’opera andò in scena nel 1721 al Teatro Capranica di Roma con un cast di acclamati castrati come Antonio Bernacchi, Giacinto Fontana detto “Il farfallino” e Giovanni Carestini.

L’Angelica
Nicola Porpora (Napoli 1686-1768) ha contribuito in maniera decisiva alla diffusione e all’affermazione dell’opera italiana di scuola napoletana in Austria e Germania. Conoscitore di tutti i segreti legati al virtuosismo vocale, fra i suoi lavori figura anche L’Angelica, serenata (cioè cantata drammatica solitamente eseguita in esterni), su libretto di Pietro Metastasio ispirato ai poemi di Ariosto e Boiardo, eseguita per la prima volta a Napoli nel 1720 presso il palazzo del principe di Torella per il compleanno dell’imperatrice Elisabetta Cristina di Brunswick. Per l’occasione debuttò quindicenne l’allievo più celebre di Porpora – che era anche rinomato maestro di canto – cioè Carlo Broschi detto Farinelli.

Winterreise
Nello sterminato catalogo di Franz Schubert (Vienna 1797-1828), maestro dell’inquietudine e di una poetica che accompagna il Classicismo al tramonto, la Winterreise è il ciclo di Lieder (brani per voce e pianoforte su versi tedeschi, qui di Wilhelm Müller) più eseguito e celebrato, anche perché la sua organicità narrativa ha suggerito numerose interpretazioni che affiancano alla partitura e alla coppia pianista-cantante varie suggestioni di carattere immaginifico, drammaturgico, scenografico, coreografico.