La donazione di sangue come strumento di integrazione – Lo Stradone

La donazione di sangue come strumento di integrazione

La sezione comunale di Martina Franca dell’AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) organizza per giovedì 21 dicembre p.v., a partire dalle 17.45 al Centro Congressi del Park Hotel S. Michele di Martina Franca, in viale Carella, un convegno sul tema “L’altro in te, nel dono e nell’incontro – La donazione di sangue come strumento d’integrazione nella società multietnica”.

Sarà Grazia Rongo, giornalista di Telenorba, a moderare la serie di interventi in cui si affronteranno le tematiche connesse alla donazione del sangue in un nuovo contesto sociale multietnico dove il gesto di solidarietà assume una valenza sociale anche nel più ampio discorso dell’integrazione. Apriranno il convegno i saluti delle autorità, nelle persone di Franco Ancona, sindaco del comune di Martina Franca, dell’avv. Cosimo Luigi Bruno, presidente Avis regionale Puglia, e di Nicola Carenza, presidente Avis provinciale Taranto. Si entrerà nel merito della tematica con il primo intervento dal titolo “Processi d’integrazione, presentazione di esperienze, il dono del sangue tra identità, cultura e differenze, a cura della prof.ssa Annamaria Fantauzzi, docente di Antropologia Culturale presso l’Università di Torino.

A seguire, parlerà di “Immigrazione e donazione del sangue, problematiche tecnico sanitarie, il medico nella donazione” la dr.ssa Porzia Dambra, Dirigente medico al Centro Trasfusionale Ospedale Valle d’Itria di Martina Franca. Sarà poi la volta del dr. Salvatore Esposito, docente, coordinatore missione Senegal per PratiCare Onlus, il quale relazionerà, portando testimonianze dirette, su “Il dono come missione”. Le conclusioni, previste per le 20.00, sono affidate a Francesco Grassi, presidente AVIS Martina Franca.

“Sono passati 25 anni da quando questa storia incominciò – sottolinea il presidente Francesco Grassi – e tante cose sono cambiate da allora sia all’interno che all’esterno dell’Avis, ma non la volontà di far conoscere sempre di più la sua realtà e sensibilizzare sull’attività svolta, cercando di far comprendere e apprezzare l’importanza della donazione del sangue. Le colonne portanti dell’associazione sono quelle persone che trascorrono le proprie giornate portando avanti la vita quotidiana di una struttura molto complessa e purtroppo poco percepita dalla maggior parte delle persone che si affacciano a essa. I nostri volontari, tuttavia, non vogliono apparire “eroi” ma continuano nel loro lavoro silenzioso senza alcuna pretesa di riconoscimento, se non quello di avere la possibilità di continuare a diffondere la ‘mission’ dell’associazione stessa e di ogni suo componente, che è quella di diffondere la cultura dell’amore per la vita, nel senso più ampio del termine”.