La città delle contraddizioni e la politica a “spizzichi e mozzichi” – Lo Stradone

La città delle contraddizioni e la politica a “spizzichi e mozzichi”

Nessun veicolo del parco auto di proprietà del Comune di Martina Franca viaggia con la tecnologia dell’elettrico e nessuno di essi viaggia a metano. Eppure in questi giorni si stanno installando due colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, in Piazza Filippo D’Angiò e in Piazza San Francesco da Paola, così come stabilito a seguito di sopralluoghi congiunti tra i tecnici dell’Enel e quelli dell’Amministrazione comunale.

Improvvisamente Martina scopre la sua vocazione di città Smart, un salto nel futuro in una città che però viaggia ancora ogni giorno nel passato.

Quello dell’elettrico, al momento, è solo un falso-mito i cui vantaggi, in termini di bilancio energetico, sono ancora tutti da dimostrare, mentre resta confermato il primato del metano come carburante green, anzi meglio ancora la tecnologia del biometano.

Un recente studio presentato da “Econometrica” in occasione del G7 Ambiente tenuto a Bologna ha valutato i benefici ambientali del metano e del biometano, riscontrando a livello nazionale nel 2016 minori emissioni di CO2 per 1,5 milioni di tonnellate.

Una elaborazione di FCA (Fiat), invece, ha messo a confronto le emissioni di CO2 (anidride carbonica) nei diversi sistemi di autotrazione. I motori TwinAir producono la stessa emissione di CO2 dei motori ibridi elettrici, mentre addirittura il biometano è totalmente assimilabile al 100% elettrico.

I motori elettrici sono davvero molto performanti sotto il profilo dell’impatto ambientale, ma lo sono esattamente quanto il metano. Quello che nessuno dice è qual è la spesa energetica per la produzione di energia elettrica che – come a tutti noto – è ancora vincolata al petrolio e solo in piccola parte alle fonti rinnovabili.

I tempi di ricarica delle auto elettriche, invece, dipendono dalla capacità che esse supportano, ma grosso modo vanno dalle 3 alle 6 ore per un ciclo di ricarica, per questo il metano resterà ancora a lungo il carburante più economico e più green.

Ma allora quelle colonnine installate in città a chi servono?

E se davvero da Palazzo Ducale qualcuno è pienamente convinto della bontà dell’elettrico perché non inizia a dare il buon esempio. I nuovi mezzi acquistati dalla Polizia Locale di Martina Franca, per esempio, non sono né elettrici e neppure a metano, eppure sono stati acquistati di recente una Subaru, un Fiorino, un furgone con funzione di sala mobile e di recente pure due nuove moto. Non sono elettrici o a metano neppure i mezzi comunali, neppure i mezzi del trasporto pubblico e neppure i mezzi della raccolta rifiuti (solo alcuni di questi ultimi lo sono, ndr). Per onor del vero dobbiamo dire che dovrebbero arrivare in dotazione due biciclette elettriche a pedalata assistita per i servizi di pattugliamento della polizia locale.

In una città in cui l’ufficio del protocollo chiede ancora agli utenti le fotocopie per ogni destinatario in copia (altra trovata di questa amministrazione), in cui all’ufficio tributi bisogna fare la fila di persona, in cui le piste ciclabili non sappiamo neanche cosa siano, in cui i rifiuti non abbiamo ancora capito come gestirli, in cui l’utilizzo dei parchimetri è stato scoperto solo stamattina, in cui la plastica si usa per realizzare le rotatorie, si fa davvero tanta fatica a capire la ratio di quelle colonnine per la ricarica delle auto elettriche.

Con grande sforzo non si riesce neppure a capire il provvedimento di esenzione dal pagamento del parcheggio sulle strisce blu delle auto ibride o elettriche. Un veicolo elettrico in sosta inquina esattamente quanto un veicolo a benzina a motore spento, quindi perché non dovrebbe pagare la sosta visto che pagano persino i disabili (questi ultimi non pagano solo sulle strisce gialle).

Allora perché no all’esenzione pure per i veicoli a metano?

La ratio delle politiche green prevede l’incentivazione alla circolazione per le auto elettriche, ibride e a metano, rispetto a quelle a carburante convenzionale. Cosa c’entra questo con la sosta dei veicoli?

Sono le contraddizioni di una città che le contraddizioni le colleziona e che vive di una politica schizofrenica, in cui i provvedimenti si fanno a “spizzichi e mozzichi” senza una reale visione di insieme.

o.cri.