Il Parco Cacace diventerà il simbolo di una rinnovata Crispiano – Lo Stradone

Il Parco Cacace diventerà il simbolo di una rinnovata Crispiano

Il parco Cacace è il simbolo di una Crispiano che crede nel futuro. Per anni è stato il luogo in cui le famiglie trascorrevano il tempo libero, prima di un lungo periodo fatto di degrado e abbandono che continuano oggi a regnare in quell’area.

Due saranno i filoni di intervento: uno riguarderà la creazione di un parco e di un’area verde attrezzata, mentre il secondo filone prevede la riqualificazione, ristrutturazione e consolidamento della Torre Cacace. Gli interventi di recupero e il progetto di riqualificazione è stato presentato a Crispiano, in una gremita sala consiliare alla presenza dell’assessore ai lavori pubblici, Michele Palmisano; del sindaco Luca Lopomo; del già assessore ai lavori pubblici nella precedente sindacatura, Maria Pia Stanco; dello storico Giorgio Sonnante; degli architetti Paolo Resta e Mariangela Sforza; e di Michele Vinci, cultore delle tradizioni e del dialetto crispianese.

L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Lopomo, nella sua prima sindacatura, aveva acquisito la piena proprietà della Torre Cacace, riuscendo dove altri tentativi in passato erano andati a vuoto. Merito di una precisa volontà politica e forti di un chiaro sentimento popolare che chiedeva di valorizzare uno dei monumenti simbolo della cittadina.

La Torre Cacace e il parco verde circostante sono tutelati dal codice dei beni culturali dal 2008, questo atto consacra il valore sentimentale che il manufatto conserva nell’anima cittadina.

Già in passato il Comune di Crispiano aveva approvato un progetto preliminare di consolidamento della struttura e restauro, con il recupero paesaggistico dell’area di pertinenza, finalizzato a realizzare un parco urbano.

L’intervento che interessa la Torre Cacace di Crispiano – Consolidamento strutturale e restauro della Torre Cacace – è stato finanziato con delibera CIPESS (n. 85 del 22/12/2021) con un importo di € 1.650.000,00 grazie al lavoro svolto dal Sindaco Lopomo sui tavoli istituzionali di tre Governi, il Conte 1 e 2 e poi Draghi. I fondi derivano dalla rimodulazione delle risorse FSC (Fondo di Coesione Sociale 2014-2020) assegnate al CIS (contratto istituzionale di sviluppo) per l’area di Taranto.

Con DGC 107 del 15/06/2023 l’attuale Amministrazione comunale ha approvato il progetto definitivo che è stato predisposto da un raggruppamento di professionisti che vanta la competenza specialistica nei settori del restauro conservativo, del consolidamento strutturale, della valorizzazione paesaggistica e della geologia. La complessità dell’intervento, soprattutto per la parte che riguarda il manufatto edilizio, è tale da imporre il contributo tecnico di specialisti del settore.

Il progetto, complessivamente, raggiunge la finalità generale di riqualificare un’area del tessuto urbano di altissimo valore paesaggistico e culturale non senza ottenere tre risultati di rilievo: attrezzare un parco urbano e renderlo fruibile; consolidare il manufatto edilizio e renderlo meno vulnerabile al rischio sismico; potenziare il patrimonio edilizio storico-culturale cittadino.

Soddisfatto il commento dell’assessore ai lavori pubblici, Michele Palmisano e del sindaco Luca Lopomo, nella piena consapevolezza da parte di tutta l’Amministrazione comunale che quell’area diventerà il simbolo di una rinnovata Crispiano, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e dando seguito a uno degli obiettivi più importanti del programma elettorale.