Donazione del sangue nelle scuole: stile di vita e atteggiamento culturale sono alla base – Lo Stradone

Donazione del sangue nelle scuole: stile di vita e atteggiamento culturale sono alla base

La sezione comunale di Martina Franca dell’AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) si è fatta promotrice, di concerto con il centro emo-trasfusionale dell’ospedale di Martina Franca, di una campagna di sensibilizzazione rivolta agli studenti delle scuole della città. Le dottoresse Dambra e Ridolfi del centro emo-trasfusionale insieme con alcuni volontari dell’associazione, tra cui la consigliera dott.ssa Daniela Impedovo, biologa nutrizionista, stanno incontrando i ragazzi delle scuole cittadine per sensibilizzarli sul tema della donazione del sangue e in generale sul corretto stile di vita da seguire non soltanto per donare, ma anche per prendersi cura di sé.

Si è già partiti con una serie di incontri che hanno interessato alcune scuole secondarie di secondo grado, le scuole superiori per intenderci, dove è stata posta attenzione in particolar modo proprio alla donazione in senso stretto, poiché per donare bisogna aver compiuto il diciottesimo anno d’età, ma ci si è anche soffermati sulla corretta alimentazione da seguire per essere in buono stato di salute, oltre a fornire informazioni legate alla necessità di donare per sopperire alle diverse urgenze legate al fabbisogno del prezioso liquido vitale non soltanto in caso di interventi chirurgici, ma anche nelle trasfusioni necessarie a pazienti affetti da patologie ematiche.

A breve, oltre a continuare nelle scuole superiori, gli incontri si svolgeranno anche nelle scuole elementari e medie, con l’intento di avvicinare fin da subito i bambini alla tematica della donazione connessa alle buone prassi, riproponendo il progetto del calendario che da diversi anni vede protagonisti i bambini di tutte le scuole martinese.

Citando Sant’Agostino, ma il concetto è universalmente valido, “ama, e fa quel che vuoi”.

In particolare, la dott.ssa Impedovo pone l’accento sulla dieta tipo del donatore, che deve essere generalemente ricca in ferro, povera in grassi e ricca di liquidi. Subito dopo la donazione, la dieta prevede l’assunzione di verdure e cibi che forniscano un adeguato apporto di proteine e ferro. Le dottoresse del centro emo-trasfusionale si soffermano invece su aspetti più strettamente connessi alla donazione in sè, ricordando innanzitutto che si tratta di un gesto spontaneo, gratuito e volontario. Per questo il potenziale donatore deve essere consapevole del proprio gesto, il cui scopo è quello di salvare una vita, e non certo di mettere a repentaglio la salute di nessuno. Tra l’altro, una delle argomentazioni su cui punta la comunicazione dell’AVIS attraverso questo tipo di incontri, è la valorizzazione del concetto di donazione di sè in senso lato, perchè la donazione di una sola goccia del proprio sangue, così come del proprio tempo, rappresenta una grande dimostrazione di amore nei confronti dell’altro.