Disturbi del comportamento alimentare: gli esperti rispondono alle domande – Lo Stradone

Disturbi del comportamento alimentare: gli esperti rispondono alle domande

Lunedì 15 marzo, in occasione della 10° giornata nazionale dei disturbi del comportamento alimentare – fiocchetto lilla, gli operatori della Asl Taranto saranno raggiungibili telefonicamente per fornire informazioni utili. Il servizio sarà attivo dalle 9:00 alle 19:00 chiamando i numeri 099-4585469 e 099-4585100.


I disturbi del comportamento alimentare sono disturbi della sfera psichica che si manifestano attraverso un rapporto disfunzionale con il cibo e il proprio corpo. Si tratta di malattie complesse determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo che portano chi ne è affetto a vivere con una ossessiva attenzione alla propria immagine corporea, al proprio peso e a una eccessiva necessità di stabilire un controllo su di esso. Disturbi come l’anoressia, caratterizzata da scarso apporto calorico e digiuno prolungato, oppure la bulimia con alimentazione eccessiva, incontrollata e compulsiva, possono compromettere seriamente la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico, ecc.) fino ad avere conseguenze talvolta irreversibili.

Chiunque soffra di questi disturbi può e deve chiedere aiuto al proprio medico o pediatra di famiglia e contattare le equipe specializzate per la presa in carico e la cura di tali patologie.

All’interno del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Taranto, opera la struttura semplice per i Disturbi del comportamento alimentare, una equipe composta da psichiatra, psicologi-psicoterapeuti, psico-pedagogista, dietista, infermiera professionale, terapista della riabilitazione psichiatrica e medico dello sport.

Lunedì 15 marzo, in occasione della decima giornata nazionale dei disturbi del comportamento alimentare, gli operatori della Asl Taranto saranno raggiungibili telefonicamente per fornire informazioni utili. Il servizio sarà attivo dalle 9:00 alle 19:00 chiamando i numeri 099-4585469 e 099-4585100. L’iniziativa è patrocinata dall’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia e vuole essere un momento di confronto e chiarimento per le persone che necessitano di informazioni e chiarimenti su queste tematiche.


Secondo i dati del Ministero della Salute, i disturbi del comportamento alimentare rappresentano un importante problema di salute pubblica, visto che per l’anoressia e per la bulimia, negli ultimi decenni, c’è stato un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, tanto che sono sempre più frequenti diagnosi in età preadolescenziale e nell’infanzia. Non mancano però insorgenze in età adulta, soprattutto nel caso del disturbo da alimentazione incontrollata.

Tutti i disturbi dell’alimentazione sono più frequenti nella popolazione femminile rispetto a quella maschile: negli studi condotti su popolazioni cliniche, gli uomini rappresentano il 5-10% di tutti i casi di anoressia nervosa, il 10-15% dei casi di bulimia nervosa. L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8-9 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi. Per quanto riguarda la bulimia nervosa ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno tra gli uomini.

Cosa fare? Il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare richiede strutture e personale altamente specializzati, che assicurino un approccio interdisciplinare a tutti i livelli di assistenza, in cui sia garantita l’integrazione tra l’aspetto clinico-nutrizionale e quello psicologico. È indispensabile associare il trattamento psicoterapeutico con quello nutrizionale poiché questi disturbi sono il risultato di condizioni disfunzionali multidimensionali in cui operano diversi fattori fisici e psichici predisponenti, precipitanti e perpetuanti. Il trattamento combinato evita il rischio delle guarigioni sintomatiche, evenienza frequente se al cambiamento del comportamento alimentare patologico non corrisponde un cambiamento degli atteggiamenti psicologici profondi.