Avviati finalmente i lavori del raddoppio del depuratore di Martina – Lo Stradone

Avviati finalmente i lavori del raddoppio del depuratore di Martina

Il Partito Democratico esprime soddisfazione per l’avvio dei lavori depuratore di Martina Franca necessari alla produzione di acqua idonea al riutilizzo irriguo ed industriale.
I lavori, realizzati da AQP spa, ammontano a circa 9.000.000,00 € e consentiranno al depuratore, con un innovativo ed affidabile sistema di filtrazione, di produrre acqua idonea al riuso in campo agricolo ed industriale. Al termine dei lavori di adeguamento e di costruzione della rete di distribuzione Martina Franca sarà tra i Comuni pugliesi pionieri in campo di produzione, distribuzione e riuso dell’acqua depurata.

Da non dimenticare il punto di partenza che ancora nel 2017 vedeva la città dotata di un depuratore poco efficiente e con uno scarico non più adeguato sia dal punto di vista normativo che igienico sanitario.
Il primo step è stato concluso nel 2018 quando sono state messe in funzione le nuove trincee drenanti ed è stato dismesso il vecchio scarico la cui natura, ubicazione e malfunzionamento ha determinato le gravi problematiche (che tutti ben ricordiamo), sin dal lontano 1972 fino alla sua dismissione nel 2018.

Ora è al vaglio del Consiglio comunale (se ne discuterà nel prossimo consiglio del 4 febbraio) il progetto dei lavori relativo alle “Opere e rete di distribuzione delle acque depurate” per la realizzazione degli impianti di distribuzione dell’acqua che permetteranno gli usi agricolo, civile ed industriale della preziosissima risorsa idrica. Quest’ultimo intervento permetterà la chiusura del ciclo dell’acqua e la sua distribuzione all’interno del territorio comunale.

L’approccio al riuso dell’acqua è strategico perché, oltre che ad essere una ottima pratica ambientale di risparmio e chiusura del ciclo dell’acqua, consente a medio lungo-termine di ridisegnare l’economia agricola dell’intero agro.
È una opportunità importantissima per il nostro territorio e per la pratica agricola ormai troppo martoriata nel recente passato dagli incentivi agli espianti, dalla edificazione selvaggia anche laddove sono presenti areali di pregio e di assoluta in edificabilità.