A Natale arriva Poubelle al Politeama Verdi – Lo Stradone

A Natale arriva Poubelle al Politeama Verdi

Uno spettacolo pensato per tutti, domenica 19 dicembre in cartellone un doppio spettacolo pomeridiano e serale.

Sabato 11 c’è Marco Falaguasta con “Neanche il tempo di piacersi”.


Uno spettacolo pensato per tutti. È il regalo per questo Natale del Politeama Verdi che, domenica 19 dicembre, propone in cartellone uno spettacolo fuori programma. Si tratta di “Poubelle”, in scena in una doppia esibizione, una pomeridiana (ore 18.30) e una serale (ore 21.00).

Poubelle, che tradotto dal francese significa “Rifiuti” nella versione “la magia oltre ogni immaginazione” è un one man show scritto da Luca Lombardo insieme al noto attore e regista Augusto Fornari che ne firma anche la regia.

Luca Lombardo è un’artista poliedrico (mago, clown, trasformista, fantasista) che con i suoi numeri si è esibito in varie parti del mondo e di recente è stato protagonista con Lo Stato Sociale al festival di Sanremo. In questo spettacolo, come in un sogno, racconta la storia della sua vita, fatta anche di grandi scelte come quella di abbandonare la carriera militare per andare a lavorare in un circo.

Spettacolo ricco di magia, trasformismo (cambi d’abito rapidissimi), visual comedy adatto per tutta la famiglia. Accattivante, dissacrante, coinvolgente, magico, poetico sono gli aggettivi che più si addicono a questo surreale spettacolo dove il pubblico è parte integrante del copione. Dopo averlo visto sarà difficile non “volare” con la fantasia.

Biglietti in prevendita presso il botteghino del Teatro, aperto tutti i giorni (tranne il martedì) dalle ore 17:30 alle 21:30, oppure online su www.teatroverdi.eu.

Nell’ambito della stagione “Solo a Teatro”, invece, l’ultimo appuntamento del 2021 prevede lo spettacolo “Neanche il tempo di piacersi” (sabato 11 dicembre ore 21.00), in cui Marco Falaguasta si cimenta con le modalità dello storytelling, in una satira divertente e impietosa della nostra società, dei nostri costumi e dei rinnovati linguaggi, dai quali gli adulti si sentono sempre più spesso tagliati fuori. Ne esce un racconto divertente e arguto, che diventa cronaca dei nostri tempi, nella quale lo spettatore si riconosce. Chi è stato ragazzo, spensierato e felice, negli anni ’80, ottimistici e positivi, del boom economico è diventato genitore in questo tempo di incertezza e instabilità, ma anche di progresso e connettività: quanto è rimasto di quello sguardo entusiastico con cui si aspettava il futuro? Come le nuove tecnologie e procedure, che i nostri figli utilizzano con così tanta disinvoltura, si sono inserite e hanno condizionato le nostre abitudini e il nostro modo di vivere la quotidianità? In Neanche il tempo di piacersi c’è un’ambientazione e un tappeto narrativo tra le riflessioni e la satira sociale. Si ride molto e ci sono momenti teneri dove Falaguasta mette a nudo tutta la sua fragilità e un sentirsi spesso inadeguato; allude a come ci si approccia con facilità sui social, senza corteggiamento, e alle incomprensioni che scaturiscono tra genitori e figli, tanto da non avere, appunto, il tempo di piacersi.