Calcio a 5 C2. Scatigna: “Non vorrei essere nei panni da mister” – Lo Stradone

Calcio a 5 C2. Scatigna: “Non vorrei essere nei panni da mister”

E’ un centrale dotato di grande tecnica ed è un veterano del calcio a 5. Anche Martino Scatigna, giocatore classe ’81, ha sposato il progetto ambizioso targato Lc Five del presidente Cosimo Scatigna. E così, dopo aver militato in campionati di categoria superiore, si appresta entusiasta ad iniziare la sua nuova avventura in questo campionato di C2. Ecco la sua intervista.

La Lc Five Martina punta a vincere il campionato. Non a caso, il presidente Cosimo Scatigna ha costruito una squadra di grande qualità. Pronto a fornire il tuo apporto?

“Faccio parte di una squadra molto competitiva e non vedo l’ora di giocare. In un campionato così lungo occorre la partecipazione attiva di tutti. Ci sono tanti calciatori di grande talento e ciò fa sì che chiunque verrà chiamato in causa potrà tranquillamente mettersi in mostra. Ma soprattutto, si evidenzia un aspetto essenziale: si punta sul gruppo, non sul singolo giocatore”.

Il tecnico Ezio Conte dovrà, di volta in volta, fare scelte difficili. Compito gravoso, non credi?

“Chiaramente tutti vogliono giocare sempre, e a maggior ragione quando si è consapevoli di valere. Detto questo, ritengo che il mister sia una persona in gamba e sappia valutare al meglio il lavoro sul campo dei giocatori. Sicuramente la scelta di accettare questo incarico da allenatore denota la sua grande personalità e la voglia di mettersi in gioco dopo essere stato, lui stesso, un ottimo giocatore”.

Sette anni di calcetto, dopo aver avuto una impostazione da calcio. Pensi che questo ti abbia aiutato nell’attuale disciplina?

“Beh, ovviamente quando ho iniziato a giocare a calcetto, quest’ultimo non era molto conosciuto ed è chiaro che l’aver giocato tanti anni a calcio mi ha sicuramente aiutato a dimostrare subito le mie qualità. Ho scelto il futsal perché era meno violento del calcio. Nelle categorie, dove avevo giocato io, infatti, erano più calci che il resto. Devo dire, però che col tempo anche il calcio a 5 è diventato molto più maschio, di pari passo con la sua crescita”.

Le qualità di un buon centrale?

“E’ colui che imposta il gioco, deve essere abile a guidare i compagni e a sostenere la manovra. A calcetto, si fa tanto movimento, ragion per cui sono molto importanti i meccanismi di gioco di squadra. Dovremo essere bravi a seguire le indicazioni del mister”.

Nonostante la posizione in campo, sei un giocatore che segna molto? Vero?

“Il gol giunge a completamento di un lavoro di squadra. Raramente, è frutto di un’azione individuale. Diciamo che fa sempre piacere segnare, ma non ho mai giocato in funzione del gol, non sarebbe corretto. E’, invece, prioritario fare in campo la scelta giusta che valorizzi l’impegno e i meriti di tutta la squadra”.

Diplomatico e altruista, hai almeno un obiettivo personale?

“Il mio obiettivo è lo stesso del presidente e di tutta la squadra: portare subito la Lc Five Martina in C1. Sono consapevole che è sempre il campo a parlare. Quindi, basta con le chiacchiere e mettiamoci a lavoro.