È il fenomeno comunicativo dell’estate. Un appello gettato nella rete, quella virtuale di Facebook, il più famoso social network per la prima volta utilizzato per queste finalità. Il messaggio giunge da una ragazza della provincia brindisina ed ha lo scopo di recuperare un «semplice» scooter, descritto come ragione di vita dalla teenager. Un Phantom Malaguti arancione, rubato nel bel mezzo della stagione estiva. In lacrime si è rivolta al web: lo ha prestato a un compagno e all’amico lo hanno rubato. Non solo: in recente passato, in caso di smarrimento di cani, gatti ma anche oggetti preziosi, ci si affidava a volantini o piccole affissioni sui muri. La potenzialità “mediatica” della Rete ha superato, evidentemente, tutto ciò. Così gli utenti hanno finito per burlarsi del candido appello in cui la ragazza spiega di essere disposta a pagare il «malafattore» mille euro per riavere il suo compagno di avventure, a «barattare stereo e computer» pur di tornare in sella al suo motorino con cui usciva «sempre insieme con il caldo, il freddo, la pioggia, il vento, mattina, pomeriggio e sera», sicura che ora sia nascosto in provincia «in un bunker, smontato». La risposta (cinica) di Facebook? Un gruppo impietoso creato nella sezione dedicata agli «Affari» dal titolo: «Vendo phantom malaguti color arancio € 1000,00, oppure lo scambio con radio o pc usati! Una questione che diventa il caso dell’estate con buona pace della giovane ragazza che, suo malgrado, dovrà fare i conti con i suoi problemi di mobilità urbana.
Una notizia balzata agli onori della cronaca nazionale su numerose testate giornalistiche, probabilmente non è da escludere che questo caso potrebbe finire in qualche paragrafo di tesi di laurea. La mia idea a riguardo?? Credo che questo sarà il primo di una lunga serie di casi analoghi, ma allora non farà più notizia. In ogni caso va premiata l’originalità dell’idea.
(oc)