Prove di Facebook per i paesi in via di sviluppo – Lo Stradone

Prove di Facebook per i paesi in via di sviluppo

Alcuni utenti di Facebook nelle ultime ore si sono ritrovati catapultati in una “versione più veloce e semplice” del social network accolti dal seguente messaggio: “Sei stato selezionato come un beta tester di Facebook Lite! Non è ancora ultimato e abbiamo molti nodi da sbrogliare, ma gradiremmo un vostro commento su quel che abbiamo costruito sinora!”. In rete è subito iniziato il tam tam: ecco il Twitter-Killer, la mossa anti-Twitter di Facebook!

In realtà si sarebbe trattato solo di un errore, come la compagnia si è affrettata a precisare in un comunicato al blog dedicato al mondo della tecnologia TechCrunch: Facebook Lite sarebbe destinato ai Paesi dove l’ampiezza della banda è limitata e il test era previsto solo in India, dove il servizio sarà lanciato a breve e a seguire in Russia e in Cina, ma “ieri notte – concludeva la nota – è stato temporaneamente esteso a un più ampio numero di utenti per errore”.

La precisazione non ha però placato gli esperti del settore che, una volta che Facebook ha involontariamente scoperto le proprie carte, hanno continuato a fare ipotesi su una mossa della compagnia di Mark Zuckerberg contro l’antagonista Twitter. Idea rafforzata non solo dalla recente acquisizione per 50 milioni di dollari di FriendFeed, ma anche dall’aspetto della versione Lite.

Basti guardare le immagini pubblicate sul web da chi è riuscito a navigare nell’url lite. facebook. com (chi provasse adesso verrebbe rinviato alla solita homepage). Si tratta di una semplice bacheca dove l’utente può solo scrivere breve messaggi o segnalare video e foto, mentre i suoi amici possono solo commentare o apprezzare, accompagnata da un’unica barra di navigazione a sinistra con quattro sole categorie: Muro, Info, Amici, Foto & video. Foto, tra l’altro, da dimensioni ridotte e video a bassa risoluzione. Una versione minimal che pare non sia piaciuta ai pochi eletti o malcapitati almeno a sbirciare la serie di gruppi aperti nelle ultime ore che vanno dal minatorio “Diciamo no a Facebook Lite” al più prosaico “Facebook Lite sucks”. Tutti intravedono nella versione beta un tentativo di fare l’occhiolino al mondo del microblogging, ma ne sono delusi. “Facebook è un’altra cosa”, scrivono.

Chi invece si è lasciato convincere dal comunicato della compagnia nota che, se è vero che al momento la maggioranza dei 250 milioni di utenti di Facebook risiede negli Stati Uniti e in Europa dove la banda larga è ampiamente diffusa, oltre il 70% di quanti si sono iscritti al social network negli ultimi tre mesi non è americano e il servizio è in crescita soprattutto in Asia con Indonesia e Filippine in testa. Non sarebbe strano dunque se Facebook volesse espandersi proprio venendo incontro alle esigenze dei nuovi utenti asiatici che dispongono quasi solamente di connessioni a 56 kilobit al secondo – 11 volte meno veloci rispetto alle persino più lente connessioni a banda larga – o che accedono a Internet perlopiù dal cellulare. Proposito che troverebbe conferma nell’entusiasmo di un uno dei beta tester indiani, Azhar Chougle, che in un commento pubblicato su TechCrunch ha scritto: “Mi piace. E lasciatemelo dire. È molto più dannatamente veloce del Facebook normale”. Forse è vero, per il Twitter-Killer c’è ancora tempo.
Fonte: La Repubblica