E’ stato tra i più voluti, i più inseguiti e adesso anche l’universale Francesco Digiuseppe è un giocatore della Lc Five Martina Digital System. Il presidente Cosimo Scatigna aveva promesso un altro gran colpo, che puntualmente è arrivato. Dribbling, rapidità e un sinistro che lascia il segno. Sono queste le maggiori qualità di questo ragazzo classe ‘84, martinese doc. Ecco la sua intervista.
Bene Ciccio, molti campionati di C1 alle spalle, l’ultimo a Noci, una esperienza anche in B e adesso la C2 con la Lc Five Martina. Che ne pensi?
“Quando il progetto è ambizioso, le categorie fanno poco testo. Sono qui per contribuire insieme ai miei compagni a portare a compimento gli obiettivi stabiliti da presidente e società: la B in tre anni. E’ un programma che mi ha subito convinto ad accettare anche perché, dando un’occhiata alla rosa, ne vedo pochi giocatori da C2. Conosco tutti, siamo grandi amici e mi sento finalmente a casa. Possiamo fare davvero bene”.
Questa squadra è composta per la maggior parte da martinesi, tutti molto bravi. Insomma, niente più fuga di giocatori. Era ora?
“Sì, certamente. Era un peccato vedere degli ottimi giocatori martinesi spartiti fra le varie squadre del territorio. Finalmente qualcuno ha capito che Martina ha molti talenti e, a questo proposito, devo congratularmi con il presidente che ha allestito un organico, diciamo così, quasi del tutto “autoctono”. Insieme si può puntare in alto. Dovremo ora solamente dimostrare e ripagare la fiducia che ci è stata concessa. Lo dobbiamo fare anche per tutti quei tifosi che stanno dimostrando di amare sempre più questa disciplina”.
Che tipo di campionato è la C2. Tu che ne hai vinto uno con il Fasano, sai dirci quali sono le insidie?
“Beh, le insidie sono sempre le stesse. Occorre grande umiltà, tanto lavoro, grande concentrazione e la consapevolezza che ogni avversario va affrontato senza presunzione. Alla fine sono sempre tre o quattro le squadre che concorrono seriamente a vincere. Il nostro organico è altamente competitivo e non possiamo assolutamente deludere le attese. Sarà importante, però, rimanere sempre con i piedi per terra e trasferire tutta la nostra voglia di fare bene, sul campo. Tutti siamo chiamati a fornire il nostro impegno”.
Ciccio, ti prefiggi un obiettivo personale?
“No, non è il caso. E’ impensabile prima di una stagione prefissarsi dei traguardi personali. Ritengo sia un modo di pensare e ragionare che vada contro la logica di squadra. Ritengo, invece, prioritario puntare sul gruppo, sull’affiatamento e sul divertirsi giocando insieme. Se poi il gioco di squadra esalterà le giocate e le qualità di ogni singolo giocatore, ben venga. Allora sì, che l’appetito verrà mangiando”.