Ennesima puntata, ennesima prova di forza, sicuramente non l’ultima, forse la prima dopo che l’amministrazione comunale di Martina Franca ha iniziato a prendere sul serio la questione. Stiamo parlando della questione di via Trento. Ci eravamo lasciati con l’ultima puntata in cui i residenti della zona si erano recati a Palazzo Ducale per protestare contro l’ennesimo restringimento della strada. Una questione davvero molto complessa, difficile dire chi abbia davvero ragione, nonostante pare che le “carte” siano dalla parte della famiglia Lucarella, titolare dell’azienda artefice di quel restringimento della carreggiata di via Trento. Il Comune pare essersene finalmente accorto, tanto è vero che negli scorsi mesi il Consiglio Comunale deliberò l’esproprio di quell’area a testimonianza della presa consapevolezza di non essere proprietario di quel suolo. I titolari dell’azienda rivendicano inoltre la stretta necessità di quel suolo, funzionale al carico/scarico merci. Dall’altra parte il Comune sottolinea l’assenza dei documenti necessari alla costruzione di quelle opere e quindi all’occupazione di quel suolo. I conoscitori della “vecchia” politica sostengono inoltre, portando avanti tesi difficili da contrastare, almeno in prima battuta, che su quella particella i Lucarella non possono esercitare alcun diritto di proprietà. Chi ha ragione? Difficile dirlo, la cosa certa è che i cittadini sono stati costretti a vedersi la carreggiata della strada che conduce alle proprie abitazioni drasticamente ridotta, con parcheggi insufficienti, spesso inesistenti e viabilità seriamente compromessa. Tutte motivazioni che hanno portato loro a costituire un comitato cittadino.
Questa mattina l’ennesima puntata. L’amministrazione Comunale ha, infatti, disposto la rimozione delle opere realizzate abusivamente in via Trento, su strada pubblica. Quanto realizzato oggi è conseguenza di un provvedimento notificato all’indomani della realizzazione delle opere abusive, da parte di privati. Il sindaco Franco Palazzo rimarca “l’importanza di tutela dell’interesse pubblico, nel caso specifico quello degli abitanti di un intero quartiere a fruire della strada pubblica e dei parcheggi”.
A quanto pare il Comune starebbe infatti puntando tutto sull’illegittimità delle costruzioni, realizzate – secondo gli amministratori comunali – in regime di abusivismo, ma la vicenda sicuramente non terminerà qui.
Ottavio Cristofaro