L’Ecomuseo della Valle d’Itria riconosciuto di “Interesse Regionale”. – Lo Stradone

L’Ecomuseo della Valle d’Itria riconosciuto di “Interesse Regionale”.

È stata approvata la Deliberazione di Giunta regionale che, in attuazione della L.R. n. 15/2011 (Istituzione degli ecomusei in Puglia) e a seguito del parere favorevole sul riconoscimento di “ecomuseo di interesse regionale” espresso dalla Consulta regionale per gli ecomusei, approva i 9 Ecomusei.

Si tratta dell’Ecomuseo della Valle d’Itria (ambito territoriale: comuni di Aberobello, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca, Monopoli); Ecomuseo dei Paesaggi di Pietra di Acquarica di Lecce (ambito territoriale: comune di Vernole); Ecomuseo “EUB – Ecomuseo Urbano Botrugno” (ambito territoriale: comune di Botrugno); Ecomuseo dei Paesaggi Culturali del Capo di Leuca (ambito territoriale: comune di Alessano); Ecomuseo Museo Diffuso Castello d’Alceste (ambito territoriale: comune di San Vito dei Normanni); Ecomuseo Valle del Carapelle (ambito territoriale: comuni di Ascoli Satriano, Carapelle, Ordona, Orta Nova, Stornara, Stornarella); Ecomuseo Museo Diffuso di Cavallino (ambito territoriale: comune di Cavallino); Ecomuseo del Paesaggio delle Serre Salentine (ambito territoriale: comune di Neviano); e dell’Ecomuseo del Poggio di Mola di Bari (ambito territoriale: comune di Mola di Bari).
Soddisfazione per l’Associazione Ecomuseale di Valle d’Itria per il riconoscimento dell’Ecomuseo della Valle d’Itria quale “Ecomuseo di Interesse Regionale”.

Il Gruppo di lavoro della Consulta regionale per gli ecomusei ha già istruito ulteriori 5 domande di riconoscimento della qualifica di “ecomuseo di interesse regionale” pervenute alla Consulta nel 2014.
“Sono questi i lusinghieri risultati di una Legge innovativa (promossa dal consigliere regionale Donato Pentassuglia) che – dice la vicepresidente della Regione Puglia Angela Barbanente, relatrice del provvedimento – con l’istituzione degli ecomusei, mira a recuperare e valorizzare la memoria storica, l’identità collettiva e il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico della Puglia nella forma del museo diffuso. Gli ecomusei, come vera e propria comunità di pratiche, contribuiscono a rendere noti e fruibili sia da parte delle popolazioni locali sia da parte dei visitatori, i variegati paesaggi pugliesi, nelle indissolubili relazioni tra ambiente naturale e ambiente antropizzato, per orientare il futuro del territorio verso uno sviluppo durevole e sostenibile”.