IMU agricola, sospensione della tassa da parte del Tar Lazio – Lo Stradone

IMU agricola, sospensione della tassa da parte del Tar Lazio

La battaglia portata avanti a Martina Franca contro l’Imu sui terreni agricoli ha contribuito ad ottenere una prima e fondamentale vittoria giudiziaria: il presidente del Tar Lazio ha sospeso il decreto che imponeva la iniqua tassazione nei confronti anche dei cittadini martinesi i quali, nella stragrande maggioranza, si sarebbero trovati a pagare per terreni incolti rimasti abbandonati.
Il Comune di Martina Franca ha immediatamente reagito contro tale ulteriore tassazione proveniente da Roma e ha aderito, conferendo ulteriore impulso alla protesta, all’azione dell’Anci Puglia trasmettendo una delibera consiliare al Governo per esprimere tutta la contrarietà alla tassa in questione.
Pertanto, è fondamentale comunicare ai cittadini martinesi che, ad oggi, la tassa dell’Imu sui terreni agricoli non si paga, in attesa del 21 gennaio, data in cui, dopo la sospensione del decreto, i giudici amministrativi saranno chiamati a confermare o meno lo stop all’Imu agricola.
“Siamo molto fiduciosi per la decisione finale – dichiara l’assessore al Bilancio, Giuseppe Cervellera -, in quanto, leggendo attentamente il decreto di sospensione a firma del Presidente del Tar Lazio, si colgono delle obiezioni importanti che puntano sia al merit, sia al metodo del provvedimento e le quali risultano difficilmente ribaltabili nell’analisi del merito”.

Si contesta, anzitutto, il meccanismo di fondo del decreto, che disciplina l’applicazione dell’Imu sui terreni ex montani sulla base dell’altitudine registrata dal “Municipio”, prescrivendo esenzione per i Comuni al di sopra dei 600 metri, per i coltivatori diretti ed imprenditori agricoli della casa comunale situata tra i 281 e 600 metri, mentre tutti devono pagare se il Comune è sotto i 281 metri. Ma tale metodo secondo il Tar, «determina eccezionale e grave pregiudizio per l’assoluta incertezza dei criteri applicativi»: in questo modo, sottolinea il Tar, «può essere assoggettato a imposizione un terreno posto a più di 600 metri in agro di Comune posto notevolmente al di sotto di tale altezza», perché ovviamente i terreni agricoli possono essere anche parecchio lontani dalla piazza del Municipio.

E’,Il decreto, inoltre EEeE inoltre, arrivato troppo tardi per rispettare le regole di finanza pubblica senza generare «effetti gravi» sui bilanci dei Comuni; infatti, è spuntato a fine novembre per essere pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» solo il 6 dicembre, quando ormai «gli impegni finanziari da parte dei Comuni sono stati assunti con effetti gravi sul pareggio di bilancio tali da ingenerare, in alcuni casi, una procedura finalizzata alla declaratoria di dissesto, e, comunque, con pesanti conseguenze sulla erogazione dei servizi alla comunità di riferimento».

Alla luce delle suddette novità, assume ancora maggiore importanza la riunione indetta dall’Assessorato al Bilancio per lunedì 29 dicembre alle ore 16,00 presso la sala del museo delle Pianelle alla quale sono state invitate le Confederazioni sindacali dell’agricoltura insieme agli Ordini dei geometri, degli ingegneri e dei commercialisti per discutere delle azioni opportune al fine di fronteggiare l’Imu sui terreni agricoli.