Il Porto Franco di Taranto sarà parte del programma del Governo Regionale – Lo Stradone

Il Porto Franco di Taranto sarà parte del programma del Governo Regionale

“Occorre rendere attrattive le banchine del porto di Taranto per attrarre nuovi investitori nazionali e internazionali, solo questo modo si potrà pensare a un futuro per il porto ionico”. A tornare sull’argomento è il Consigliere Regionale Antonio Martucci, che rilancia le iniziative di un comitato di cittadini, imprenditori e professionisti finalizzato a spingere sulla trasformazione dell’idea in realtà.

“Siamo tutti d’accordo sulla bontà dell’iniziativa, bisogna ora passare alla fase reale della progettazione – dice Martucci – perché l’istituzione del Porto franco a Taranto, assieme alla costituzione di una Zona a Economia Speciale rappresenta, in questo momento storico per la città ionica, una scelta strategica che guarda allo sviluppo reale del territorio. Questo potrebbe essere un reale ristoro per la nostra Taranto”.

In questi giorni il Consigliere Regionale Antonio Martucci ha parlato con il Candidato alla Presidenza della Regione Puglia Michele Emiliano per affrontare la questione. “Il Porto Franco di Taranto costituirà un capitolo speciale e a sé stante del programma nel corso della campagna elettorale di Emiliano e farà parte successivamente delle linee programmatiche dell’azione del Governo regionale”.
Un primo risultato per rispondere alle speranze di realizzazione del progetto, attraverso una seria condivisione del lavoro e dell’iter burocratico che dovranno seguire tutti gli Enti Locali chiamati a mettere in campo tutte le loro forze.

Il Porto Franco avrebbe come obiettivo il rilancio del territorio che potrebbe così crescere di pari passo con realtà economicamente più avanzate. Con l’istituzione del Porto franco la Puglia potrebbe diventare il centro del mondo, sviluppando l’artigianato e il commercio, creare occupazione con lo sviluppo di grossi centri di distribuzione commerciale, istituendo anche una fiera permanente dei nostri prodotti artigianali e agricoli, attraverso sgravi fiscali, potenziando il credito alle piccole e medie imprese per essere competitive, e tornare utile anche al rilancio del turismo e dell’enogastronomia.