Questa sera la prima di “Armida” di Tommaso Traetta – Lo Stradone

Questa sera la prima di “Armida” di Tommaso Traetta

FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA – Armida di Tommaso Traetta, prima esecuzione in tempi moderni, andrà in scena al 40° Festival della Valle d’Itria, domenicaa sera ore 21.00, atrio del Palazzo Ducale.

L’opera si inserisce nell’azione di valorizzazione dei musicisti pugliesi che il Festival persegue da sempre. Azione teatrale per musica su libretto di Giovanni Ambrigio Migliavacca, la versione che sarà rappresentata a Martina Franca è l’edizione critica curata dalla musicologa Luisa Cosi. La seconda opera si colloca è ancora una fantasmagoria scenica, anzi una vera e propria “festa teatrale”, e segna un notevole ulteriore contributo del Festival alla riscoperta e valorizzazione della grande scuola pugliese-napoletana, declinazione italiana del monumentale capolavoro barocco francese di Quinault-Lully. Nel 1760 Traetta, maestro di musica dei Borbone a Parma, è all’apice della carriera, impegnato ad ‘accordare’ fra loro stile italiano e stile francese, come si conviene ad una corte che guarda a Parigi, pur amando il belcanto della tradizione napoletana. E quando in ottobre Isabella sposa Giuseppe II d’Asburgo Lorena, per Traetta si apre un ingaggio imperiale: il conte Durazzo, Generalspektakeldirektor a Vienna, gli commissiona il rifacimento ‘italiano’ della più celebre opera del barocco francese, l’Armide di Quinault-Lully. La riduzione a festa teatrale della monumentale opera è dello stesso Durazzo. Nel gennaio del 1761, l’antico amore di Armida e Rinaldo, cui nemmeno la magia può dar sollievo, rivive in moderne melodie, stupendamente spiegate, con un’orchestrazione suggestiva; illusioni e tormenti si sciolgono in arie con ‘da capo’ brevi o proprio assenti e per gran numero di recitativi strumentati; e poi, cori e balli che, pur corti, contribuiscono al gran dinamismo scenico.

Traetta con questa sua Armida sembra davvero chiudere l’epoca dell’ambigua contrapposizione tra opera italiana e tragédie lirique francese e ne apre un’altra, quella della riforma di Gluck. Per questo ritorno al tardo barocco il Festival si è assicurato la presenza di uno dei più brillanti interpreti della scena internazionale, Diego Fasolis, tra gli artefici dell’assai celebrata Rodelinda del 2010. Lo spettacolo è affidato alla regia della giovane regista francese Juliette Deschamps. Le scene sono firmate da Nelson Willmotte e i costumi da Vanessa Sannino. Nei due ruoli protagonistici Roberta Mameli e Marina Comparato, specialiste in questo genere di repertorio, rispettivamente Armida e Rinaldo, a loro si affiancano giovani emergenti come Federica Carnevale, Mert Sungu (pure usciti dalle fila dell’Accademia Celletti) e Leonardo Cortellazzi.