I LEA devono essere garantiti. Lo chiede l’A.I.FI. Puglia – Lo Stradone

I LEA devono essere garantiti. Lo chiede l’A.I.FI. Puglia

Il Ministero della Salute ha diffuso il documento adempimento “Mantenimento dell’erogazione dei LEA” del 2012. Attraverso un set di indicatori ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza distrettuale e l’assistenza ospedaliera, si riesce a conoscere e cogliere le
diversità ed il disomogeneo livello di erogazione dei livelli di assistenza.

I LEA – Livelli Essenziali di Assistenza, sono stati definiti a livello nazionale con il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 29.11.2001, entrato in vigore nel 2002. Successivamente la riforma del titolo V della Costituzione ha previsto per le Regioni la possibilità di utilizzare risorse proprie, al fine di garantire servizi e prestazioni aggiuntive, ma mai inferiori a quelle incluse nei LEA.

I LEA sono cioè costituiti dall’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale eroga a tutti i cittadini, gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza. L’Associazione dei Fisioterapisti di Puglia (A.I.FI.), dopo aver letto attentamente il documento, esprime il proprio disappunto per l’andamento della sanità, che viene controllata anche attraverso i LEA, nonostante la Puglia abbia visto migliorare la propria qualità di servizi erogati nel corso di anno. “In Puglia la riabilitazione non è ancora garantita. Anche l’Assistenza Domiciliare Integrata, l’ADI, non copre una capillare diffusione regionale.” Ad affermarlo il presidente regionale dell’A.I.FI. Dott. Eugenio D’Amato. “Se non saranno garantiti la sanità in Puglia non decollerà mai – continua. I LEA possono essere diversi da Regione a Regione, fermo restando che quelli definiti a livello nazionale devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale”.

Prevenzione Cura e Riabilitazione sono i tre pilastri della gestione di una buona sanità, e sono previsti dalla legge 833/78 per l’istituzione del sistema sanitario nazionale.

“Investire ad esempio nell’ADI significa – continua D’Amato – risparmiare sulle spese di ospedalizzazione, permettendo alla popolazione di usufruire delle terapie direttamente al proprio domicilio, oltre a garantire la salute e il benessere dei cittadini. La Puglia ora è fuori dal piano di rientro, e di questo siamo profondamente lieti, tuttavia riteniamo sia fondamentale garantire i Livelli Essenziali di Assistenza così come avviene in otto regioni (Basilicata ,Veneto, Marche, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria e Toscana) su sedici monitorate. Questo è il momento appropriato per garantire i LEA. Per offrire qualità, competenze e umanizzazione della cura”.