“La poesia, la piazza e la parole” al Tito Livio – Lo Stradone

“La poesia, la piazza e la parole” al Tito Livio

E’ stato presentato a Martina Franca, Liceo “Tito Livio”, lo studio di Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo dal titolo: “La poesia, la piazza e la parole”. Uno studio che analizza la poesia italiana del Novecento attraverso autori che si sono confrontati con il tema della piazza. Il sottotitolodella ricerca apre spiragli innovativi sul rapporto tempo e poesia: “Incontrarsi senza darsi appuntamento”.

All’incontro sono intervenuti un folto pubblico di giovani che hanno condotto la serata con tantissimi domande rivolte sia a Bruni che alla Cavallo. Ha coordinato i lavori il docente Vito Fumarola. Per l’occassione è stato realizzato dal gruppo alunni del Liceo un Video riguardante le piazze di Martina Franca con dei riferimenti particolareggiati alle poesie e ad alcuni brani tratti dal libro di Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo.

Una motivazione come lettura e interpretazione di un luogo ma anche come elemento metaforico all’interno di un antico approccio che rimanda al mediterraneo concetto di agorà.

La poesia, nata dai poeti che hanno vissuto il paese o la città come geografia e come metafora, è riuscita a portare sullo scenario lirico l’interpretazione di un luogo “giocato” tra realtà e allegoria.

“C’è un legame significativo, hanno sostenuto Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo, tra la poesia e i luoghi, tra la lingua e le eredità di una cultura popolare, tra processi storici e linguaggi all’interno di una geografia sia letteraria che esistenziale. Sulla base di tale sottolineatura il discorso tra la poesia e il “luogo” piazza diventa fondamentale in una chiave di interpretazione in cui la lingua diventa linguaggio e il linguaggio si serve di contaminazioni che definiscono elementi di partecipazione”.

“È proprio il concetto di piazza, hanno sottolineato Bruni e Cavallo, a trovare nella poesia italiana un riferimento importante non solo come “metafora” di una rappresentazione di un luogo definito, ma soprattutto come incontro tra culture. La piazza resta, in poesia, quell’agorà in cui spazio e tempo si definiscono nella misura in cui il luogo diventa una metafora di dialogo. La poesia, che è espressioni di sentimenti, di sensazioni e di esperienze linguistiche, si racconta anche grazie all’essere del luogo. Ci sono poeti nella letteratura italiana del Novecento che hanno “recitato” la piazza e hanno fatto della piazza un tempo della loro esistenza”.