Una mostra da non perdere, c’è tempo fino al 27 aprile – Lo Stradone

Una mostra da non perdere, c’è tempo fino al 27 aprile

Fino al 27 aprile nell’ampio locale sito in Piazza Plebiscitto 16. a Martina Franca, saranno esposte le migliori opere artistiche presentate alla mostra voluta dall’Associazione Anteas, e tanti amici del Salotto culturale Recupero.

La premiazione si terrà il 27 aprile alle 19 nella Sala dell’Associazione artigiana di Mutuo Soccorso. Ricordiamo che il prossimo 21 aprile sulla strada provinciale 51 Trasconi, contrada Redentore, nei pressi dell’antenna RAI alle ore 10 sarà celebrata la santa messa seguita dalla tradizionale scampagnata ed alle 16 il gruppo degli Amici del Salotto Culturale Recupero allieterà i presenti con poesie e canzoni nella parlata martinese.

La mostra d’arte attira un numero crescente di visitatori perchè è imperniata sull’arte sacra ed in particolare sulla statua del redentore di Martina Franca che, com’è noto, è uno dei monumenti religiosi più importanti d’Italia e fu voluto per concorde volontà delle diocesi più povere, quella pugliese e lucana, facendo seguito alla volontà espressa dal papa Leone XIII che fece edificare un “segno cristiano” nel luogo più elevato d’ogni regione d’Italia, perchè costituisse un preciso messaggio di Pace in un periodo storico in cui si stavano addensando nubi fosche di guerra.

È con ammirazione che abbiamo visitato questa mostra e vi consigliamo di visitarla perchè è un godimento dell’anima. Si resta rapiti dalle varie tecniche utilizzate, dai soggetti ritratti, dall’evocazione di sapori pasquali locali, di atmosfere mistiche, di placidi ubertosi orizzonti che sanno di mito, fede , valori umani e nostalgia.

La statua è stata eretta in un luogo elevato da cui, quando non c’è foschia, è possibile scorgere il ponte levatoio di Taranto e sono visibili, in lontananza, i monti calabri mentre attorno è la superstite macchia mediterranea ricca di profumi ed erbe officinali e regna un’atmosfera agreste che invoglia alla meditazione e alla preghiera.

Teresa Gentile