In sei mesi si è passati dall’idea alla sua realizzazione con la prima versione della piattaforma on line. Ilprogetto sviluppato inizialmente nel tempo libero, con la voglia di fare il salto nel mondo dell’imprenditoria, è stato supportato da un business angel che ha messo a disposizione un seed capitaldi 150.000 mila euro per completare la fase di sviluppo dell’applicazione e avviare un’azione strategica di marketing per accelerare la diffusione della piattaforma.
A un anno dall’avvio del progetto, i numeri sono quelli di un bilancio con segno più: 6.000 tornei organizzati, 200.000 partite programmate e 300.000 persone coinvolte.Il successo in Italia ha spinto il team di Enjore a pianificareun’espansione oltre i confini nazionali, riscontrando un ottimo appeal in Spagna e nel Sud America. «Concluderemo la prima fase a dicembre. Per noi significa, da un lato, completare lo sviluppo delle App mobile per Android e iOS, dall’altro permettere la gestione delle competizioni più diffuse in Europa e nelle Americhe in modo da poter velocizzare il processo di internazionalizzazione» dichiara il CEO Nicola Taranto. «A questo scopostiamo stringendo delle partnership con enti nazionali di promozione sportiva e con community di videogamer».
Attualmente si possono gestire tornei di calcio, pallavolo, pallacanestro, pallamano, pallanuoto, rugby, tennis, hockey, tennis tavolo, baseball e football americano ma anche videogame come FIFA e PES e giochi come il calciobalilla, il subbuteo e gli scacchi. Presto verranno introdotti altri sport, come il golf e l’atletica, giochi di carte, giochi da tavolo e giochi di ruolo. Sarà inoltre potenziato il sistema di calcolo che permette di elaborare statistiche personalizzate, utile sia per i privati siaper i professionisti che si occupano di sport, dagli arbitri ai giornalisti.
Enjore è un esempio di come, anche e soprattutto in tempi di crisi,l’idea giusta che sappia rispondere a specifiche esigenze di mercato possa essere il trampolino di lancio per i giovani.«Portare avanti un’impresa al Sud è una sfida intrigante. Il nostro Angel è del Nord, ma di comune accordo abbiamo deciso di restare ancora in Puglia, una terra indubbiamente ricca di risorse umane molto valide».