Le chiavi della città benedette da Papa Francesco – Lo Stradone

Le chiavi della città benedette da Papa Francesco

Lo scorso mercoledi 26 giugno, al termine della Messa concelebrata assieme a Papa Francesco nella cappella di casa Santa Marta in Vaticano, il rettore della Basilica di San Martino, don Franco Semeraro, ha chiesto al Santo Padre di benedire le chiavi della città custodite nella mano sinistra della statua d’argento di San Martino.

Papa Francesco ha benedetto le chiavi visibilmente contento e partecipe, poi ha steso le mani su di esse dicendo: “San Martino è il Patrono di Buenos Aires”. E don Franco: “Santità facciamo un gemellaggio!” Papa Francesco ha poi detto al prelato martinese di portare a tutti la sua benedizione.
Una mattinata indimenticabile nel giorno del 60° di sacerdozio del card. De Giorgi. Fu proprio quest’ultimo ad accogliere, da Arcivescovo di Taranto, Papa Giovanni Paolo II nella sua visita a Taranto e a Martina Franca. Era il 1989 e a distanza di 24 anni è Mons. Filippo Santoro a invitare nuovamente un altro Pontefice nell’Arcidiocesi di Taranto.

Presentando le chiavi al Papa, don Franco, ha chiesto di benedire la nostra città, i malati, i poveri, i giovani, le famiglie. Il Cardinale Salvatore De Giorgi presente all’incontro ha detto al Papa che Martina Franca è una bella città del Sud d’Italia, ricca di una tradizione religiosa radicata e di un senso civico molto alto.

Prima dell’inizio della processione solenne dei Patroni, l’arciprete di Martina Franca, don Franco Semeraro, ha consegnato al sindaco Franco Ancona le chiavi benedette dal Papa per ricollocarle nelle mani di San Martino rinnovando così, l’elezione del patronato martiniano sull’intera città. La cerimonia viene compiuta proprio nel 250° anniversario dell’inaugurazione della nuova Collegiata (10 novembre 1763).

o.cri.

CUORIOSITÀ
Le chiavi della città sono riposte nella mano sinistra del Patrono, pesano 934 gr.,sono lunghe 23 cm. Una pregevolissima fusione a cera persa in argento recante due punzoni, quello con la testa di Partenope, (sigillo degli argentieri di Stato a Napoli), e il punzone della bottega napoletana che le ha realizzate,con la sigla I.P. (ignoto argentiere napoletano attivo dal 1809 al 1823). Inoltre è segnata con la cifra 5 la qualità della lega. L’impugnatura reca foglie e tre pomi, gli “ingegni” sono traforati a forma di croce . Sul lobo degli ingegni sono incise le iniziali del donatore FPB.