Il cuore di Mattia continuerà a battere – Lo Stradone

Il cuore di Mattia continuerà a battere

Moltissime persone, familiari e conoscenti, e tanti di una città sconvolta, tanti cittadini, a partire dal primo, Franco Ancona, che in questi giorni hanno trepidato, hanno disperato che Mattia potesse farcela, fino all’esito tragico.

Si chiamava Mattia Tagliente (nella foto) il giovane 24enne martinese ricoverato nei giorni scorsi all’ospedale “Perrino” di Brindisi, in rianimazione, a seguito di un gravissimo incidente a Ostuni, zona Torre Pozzelle.
Le condizioni del ragazzo erano apparse da subito disperate e alla fine Mattia non ce l’ha fatta. I genitori hanno consentito la donazione degli organi del loro figlio, dopo due giorni di coma e dopo che i medici ne avevano decretato la morte. Una scelta rimandata sino all’ultimo nella speranza che il giovane potesse riprendersi dal coma provocato dal fortissimo trauma cranico, una scelta che, grazie alla tempistica delle equipe mediche accorse tempestivamente in ospedale ha permesso l’espianto di molti organi vitali. Stando a quanto si apprende, reni e cornee verranno trapiantati, i polmoni saranno a disposizione di un equipe medica palermitana mentre il cuore e il fegato sono volati a Bologna e a Pisa. Mattia era un ragazzo pieno di vita con l’hobby del giornalismo che oggi rivive in sette persone, quelle alle quali sono stati donati gli organi.

La tragica circostanza è avvenuta proprio nel fine settimana in cui il Sermartina organizzava la “3° Benedizione dei Caschi”, una manifestazione dedicata ad un’altra vittima della strada, il giovane Michael Cavallo.
Era l’ottobre del 2010 quando sulla strada provinciale che collega Martina Franca a Cisternino Michael Cavallo finì tragicamente contro un muro a secco di una villetta. Michael viveva a Martina Franca, ma a Cisternino gestiva un negozio di telefonia. Per lui una grande passione per i motori ed in particolare per le moto: una passione evidentemente costatagli troppo cara. Il suo casco non poté nulla contro il violento urto e quella vita di soli 26 anni si spezzò.
Per la sua famiglia un dolore doppio perché non si riuscì, in quella drammatica circostanza, a procedere con la donazione degli organi.
Onofrio, il papà di Michael (a sua volta trapiantato di fegato) è oggi Presidente dell’Ato (Associazione Trapiantati Organi).

Mattia, Michael e troppi altri, sono figli di una comune triste circostanza a cui si vorrebbe attribuire una logica razionale, che invece non c’è.

o.cri.