“Martina, città bella”. Un dialogo affinchè il bello non sia fine a se stesso – Lo Stradone

“Martina, città bella”. Un dialogo affinchè il bello non sia fine a se stesso

Nella Sala degli Uccelli del Palazzo Ducale si è tenuto l’incontro “Martina, città bella”, moderato dall’Assessore Antonio Scialpi, che ha invitato per l’occasione la Vicepresidente della Regione Puglia e Assessore alla Qualità del Territorio Angela Barbanente e il Professore del Politecnico di Bari Dino Borri.

Le ricorrenze del duecentocinquantesimo anniversario dell’inaugurazione della collegiata di San Martino e del bicentenario della morte dell’artista Domenico Carella hanno fornito l’input per celebrare il Settecento quale secolo d’oro di Martina Franca, quando si assistette al fiorire dei migliori palazzi signorili della città.

“Quell’ambizione, principalmente di natura privata, di ricercare e sperimentare il bello dovrebbe ispirare anche gli imprenditori contemporanei e stimolarli ad investire nel bello” ha sottolineato il Rettore della Basilica di San Martino don Franco Semeraro, il quale ha concluso il suo intervento augurandosi di poter inaugurare entro l’anno la Biblioteca di San Martino e il Museo della Basilica di Palazzo Stabile.

Il prof. Dino Borri ha compiuto un excursus storico sul tema della bellezza associato alla città, evidenziandone i caratteri di criticità e complessità, invitando a diffidare dal celebrare le città di fondazione, quelle pianificate a tavolino spesso per volontà di un’unica persona. Il docente ha quindi concluso esprimendo che la bellezza non vada letta solo in termini propriamente estetici, ma da un punto di vista multidisciplinare che tenga assieme tutti gli aspetti della vita, affinché il bello non finisca per ingessarsi e autocelebrarsi.

Molto appassionato l’intervento della Vicepresidente della Regione Puglia Angela Barbanente (nella foto) che ha confessato il proprio debole per la città martinese, come quello di una madre per il proprio figlio discolo, per una gestione del territorio poco brillante nell’ultimo decennio e soprattutto poco incline ad avviare un’azione strategica che guardi a lungo termine. La provocazione lanciata ai presenti in sala è stata quella di imparare a cogliere la stridente vicinanza tra il centro storico, una perla ancora ben conservata per fortuna, e il resto della città, che non ha saputo reggere il confronto degradandosi sempre più via via che ci si allontana dal cuore di Martina. In quest’ottica il Programma di Rigenerazione deve puntare a recuperare parti di città, puntando principalmente sulla realizzazione delle aree a servizi, che mancano come l’aria.
L’ultima nota dell’Assessore ha interessato l’atto di indirizzo delle trasformazioni antropiche nella Valle d’Itria dove l’Amministrazione martinese, in squadra con i Comuni di Locorotondo, Cisternino e Alberobello, ha avviato un intenso dialogo con la Regione al fine di giungere alla definizione di regole condivise. Anche su questo tema la Barbanente non ha risparmiato una stilettata, ad esempio, al desiderio irrefrenabile di realizzare piscine in Valle d’Itria, come avanzato dalle amministrazioni comunali, stimolando a coordinare piuttosto un sistema di trasporti che indirizzi tale richiesta turistica verso i due mari che bagnano le coste pugliesi e contestualmente auspicando la realizzazione di impianti sportivi, che possano non solo rispondere a quest’esigenza, ma al tempo stesso favorire l’occupazione e promuovere un modello di socialità che vada ben oltre una vasca nel proprio recinto.

Marco Marangi