Gli istituti di credito pugliesi chiudono i “rubinetti” a scapito di famiglie, imprese, enti pubblici e privati – Lo Stradone

Gli istituti di credito pugliesi chiudono i “rubinetti” a scapito di famiglie, imprese, enti pubblici e privati

Gli istituti di credito pugliesi chiudono i “rubinetti”. Hanno «tagliato» un miliardo 264 milioni di euro di impieghi a scapito di famiglie, imprese, enti pubblici e privati.
Si tratta della somma di tutti i finanziamenti erogati dalle banche alla clientela. Sono compresi mutui, scoperti di conto corrente, prestiti contro cessione di stipendio, anticipi su carte di credito, sconti di annualità, prestiti personali, leasing, factoring, altri investimenti finanziari (per esempio, commercial paper, rischio di portafoglio, prestiti su pegno, impieghi con fondi di terzi in amministrazione), sofferenze ed effetti insoluti e al protesto di proprietà.

È quanto emerge da un report del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato i dati della Banca d’Italia. In un anno, da gennaio 2012 a gennaio scorso, gli impieghi sono diminuiti del 2,2 per cento: da 57 miliardi 862 milioni di euro si scende a 56 miliardi 598 milioni. Una riduzione apparentemente modesta, ma che pesa come un macigno sull’economia reale e sui bilanci di famiglie ed aziende.