La Quarantena di Martina Franca e i suoi messaggi – Lo Stradone

La Quarantena di Martina Franca e i suoi messaggi

È posta nelle piazze più ventose. È un pupazzo che ogni Mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima, compare ogni anno appeso nelle strade dei centri urbani della Valle d’Itria. Ha la forma di anziana signora brutta e magra, e rappresenta i quaranta giorni di digiuno prescritti nel periodo quaresimale. Costituito da un’intelaiatura di manici di scopa incrociati e stracci aggrovigliati, viene abbigliato in segno di lutto per la morte del marito, il Carnevale, con abiti neri di antica foggia pugliese: u sciuppe, la camicetta; a ciàcche, veste lunga fino ai piedi; i cazitte, le calze.
La tradizione della Quarantena non è diffusa solo in Valle d’Itria, ma un po’ in tutto il Mezzogiorno, specie a Napoli e in Calabria con declinazioni diverse nei simboli. Le sette settimane di Quaresima sono scandite dall’aggiunta ogni settimana, fino alla Domenica delle Palme, di un’altra fresèdde.

Ha vicino una scopa o il fuso che rappresentano per allegoria il duro e monotono lavoro quotidiano e alimenti che ricordano la sobrietà dei pasti e l’astinenza dai cibi grassi . Spesso all’interno mettono dei petardi . Ebbene il suo fazzoletto in testa indica la necessità di far penitenza, cioè di riflettere sul fatto che la vita non sia fatta solo di divertimenti, non esiste l’eterna giovinezza e la irresponsabilità nelle proprie scelte di vita.
Occorre invece imparare a lavorare. La Quarantena è appesa ad un filo che simboleggia il filo fragile della nostra vita, che specie se viviamo senza regole viene presto reciso.

Il pupazzo è mosso dal vento e perciò si sposta verso la luce del sole e poi verso il buio e ciò simboleggia la libertà che ci è stata donata di dirigerci verso la luce (vita, lavoro, famiglia, impegno nel coltivare i propri talenti ) o verso il buio, spegnendo in noi ogni forza trainante, ogni sogno, ogni volontà di risorgere dopo le inevitabili tempeste dell’esistenza. Il salame indica la carne e quindi ciò che bisogna evitare di mangiare in periodo quaresimale per abituarsi ad accettare la durezza e le privazioni poichè nulla ci è dovuto ma dobbiamo meritarlo. La grattuggia ci ricorda che bisogna bruciare le rimanenze del formaggio, ma anche che la vita matrimoniale non è fatta solo di piaceri perchè implica delle difficoltà che possono sembrarci insormontabili, ma poi, con buona volontà e con un dialogo costruttivo e pacato, simile al passar del formaggio sulla grattuggia, tutto si appiana e torna l’armonia. L’arancia indica ciò che si deve mangiare perchè protegge dai raffreddori, ed invia il messaggio che la dolcezza è necessaria nella vita per appianare qualunque problema.

Il mattino del Sabato Santo, quando sparève a Vulòrie, cioè in prossimità con il momento liturgico solenne del Gloria che annuncia la Resurrezione del Cristo e dunque la fine delle privazioni (le donne in tutte le case battevano forte i bastoni pè caccià u diavole) la Quarantena viene abbattuta simboleggiando la rinascita di ogni persona di buona volontà ad una vita più virtuosa. Oggi ciò avviene di sera ed i petardi scoppiano tra gli applausi dei presenti. La fiamma che la brucia simboleggia la purificazione, la Resurrezione, la vita nuova che pervade anche la nostra terra perchè la Primavera è vicina.

Teresa Gentile