Cisternino è “Gioiello d’Italia” fino al 2017 – Lo Stradone

Cisternino è “Gioiello d’Italia” fino al 2017

Il Ministero per gli Affari Regionali, Turismo e Sport ha studiato e lanciato l’iniziativa “Gioielli d’Italia” allo scopo di far “brillare” agli occhi di tutti i Comuni Italiani che si distinguono grazie al loro patrimonio architettonico, alle loro attrattive ed ospitalità.
Cisternino è tra le tre location pugliesi ad essersi aggiudicata il riconoscimento. Destinatari del marchio i comuni di piccole e medie dimensioni così da promuoverli come meta turistica.

Grazie a tale progetto i Comuni ora potranno entrare in un apposito circuito turistico e pubblicizzare il proprio status di Gioielli d’Italia per 4 anni anche tramite l’esposizione di logo creato appositamente per l’iniziativa. Maggiori informazioni non appena reso pubblico il bando di progetto.

Alto su un gradone calcareo della Murgia di Sud-Est, lambito dalle brezze del vicino Adriatico ed immerso nel verde della campagna, Cisternino dai suoi 393 metri di altitudine domina la Valle d’Itria, un territorio reso unico dai tantissimi trulli. Il caratteristico centro storico si presenta con case bianche di calce, vicoli punteggiati di gerani, archi, piccole logge, fregi in pietra e scalette. Il borgo, già abitato dal periodo neolitico, ha visto il succedersi delle dominazioni Normanno-Svevi, Aragonesi e Borboni. L’antica cinta di mura può essere ancora individuata qua e là, unitamente alle due torri cilindriche angioine, una annessa al Palazzo Amati e l’altra al Palazzo Capece. Molto interessanti la Torre Normanna, la Chiesa Madre dedicata a San Nicola, l’ariosa Piazza Vittorio Emanuele con la sua bella Torre dell’Orologio, i quattro quartieri di “Bère Vécchie”, “Scheledd”, “u Pantène”, “L’ìsule”, la chiesa dei martiri patroni SS. Quirico e Giulitta, quella di S.M. Costantinopoli e il santuario della Madonna d’Ibernia. Dal punto di vista gastronomico è possibile ancora gustare cibi genuini: le orecchiette, la salsiccia, le bombette e gli “gnummered” a base di interiora d’agnello, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso e per chiudere fruttini variopinti di pasta reale e “mandorle atterrate”, specialità di mandorle locali velate di una glassa di zucchero.