Centro storico ad un bivio: decidere oppure no – Lo Stradone

Centro storico ad un bivio: decidere oppure no

È ormai diventata abitudine la discussione delle problematiche del centro storico, seguita puntualmente da nessuna azione. È stato così con le passate amministrazioni comunali, è così anche con quella attuale che solo qualche settimana fa ha riproposto un consiglio comunale monotematico.
La seduta, aperta al pubblico, ha offerto la possibilità di intervento anche agli esterni, i quali hanno potuto sottoporre all’amministrazione civica problematiche, criticità ed eventuali soluzioni da prospettare per il nucleo antico. Si sono presentate associazioni, sigle sindacali, commercianti, privati cittadini. Mancava soltanto un rappresentante delle comunità straniere, ma a questo ci penserà il “consigliere comunale degli immigrati”, la sua nomina rientra nelle promesse di inizio mandato, anche se non si conoscono le motivazioni del ritardo nella sua nomina.
Il nucleo antico di Martina Franca diviso tra le sue due anime: centro della vita cittadina da una parte e al tempo stesso periferia in parte degradata, o quantomeno trascurata della giusta attenzione.
Oggi la vita nel centro storico sembra essere messa a rischio, sia che si tratti di residenze, di attività commerciali, uffici, strutture comunali, attività di ristorazione, persino l’ufficio postale andrà via dal centro storico. Perché se la vita lì fuori è difficile, figuriamoci come sia all’interno della ‘Martina Vecchia’, e non è possibile che sia solo una questione di parcheggio carente (meglio dire inesistente).
Quella dei parcheggi è una questione seria, da qualsiasi parte la si affronti. È importante per chi abusivamente non rispetta i varchi pedonali, per chi utilizza le piazze per la sosta della propria automobile, per chi non conosce il piacere di qualche metro a piedi in uno dei posti più belli d’Italia. Ma è una questione (forse) ancora più importante soprattutto per tutti coloro che, invece, le regole del vivere civile le conoscono e soprattutto le rispettano.
Nelle immediate settimane successive all’elezione, la nuova amministrazione si era adoperata in interventi di lotta e contrasto, finalizzato al rispetto del codice della strada, avvalendosi anche della collaborazione del Sermartina. Poi questa sensibilità è venuta a scemare, complice la storica carenza di vigili urbani, e oggi il fenomeno è presente quanto prima e più di prima.
La realizzazione delle aree parcheggio di viale Europa e via Bellini, potrebbero dare respiro a residenti e clienti delle attività, ma è in primo luogo una questione culturale e di mentalità. I commercianti hanno lanciato una proposta che assomigliava ad una provocazione (per alcuni di loro non era solo una provocazione, ndr), la riapertura al traffico della zona pedonale per il periodo invernale, senza sapere che un tale provvedimento garantirebbe loro l’ultimo colpo di mannaia, se c’è chi crede che la zona pedonale sia un problema invece che una opportunità.
Ma il centro storico non vive solo la storica questione dei parcheggi. C’è una questione burocratica nell’apertura delle attività commerciali, di caro degli affitti, di servizio idrico poco affidabile, tutte questioni che i commercianti hanno bene saputo esporre all’amministrazione.
Una domanda su tutte: cosa vogliamo farne del Centro storico? Vogliamo farne area residenziale, oppure luogo di accoglienza turistica? Semplice “passeggiatoio”, oppure contenitore culturale e sede di uffici?
Una volta stabilito questo si diano il via a politiche di sostegno e di incentivo, magari intervenendo sul sistema fiscale (Imu e Tarsu) e sul miglioramento dei servizi (acqua, gas e fogna). Un regolamento che definisca cosa si possa fare e cosa no (parcheggi e traffico veicolare abusivi, infissi in pvc e antenne selvagge).
Tra le altre cose annunciate il Comune ha parlato a più riprese dell’istituzione di un ufficio per il centro storico. Cosa si sta aspettando?

Ottavio Cristofaro