Il messaggio di speranza del Natale nel tempo di una crisi pesante – Lo Stradone

Il messaggio di speranza del Natale nel tempo di una crisi pesante

“Nessuno ceda allo scoraggiamento, per nessun motivo, e tutti possano – grazie al Bambin Gesu’, di cui ricordiamo ancora una volta l’incarnazione nel mondo – ritrovare legami più stretti, vincoli più virtuosi, solidali, di benevolenza, sostegno e aiuto non solo dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista affettivo perché questa è la forza interiore che ogni persona cerca di fronte alle durezze della vita”. E’ l’auspicio espresso dall’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nel tradizionale messaggio di auguri del Natale. Il cardinale ha poi affermato: “le ristrettezze della crisi, che tutti conosciamo, penso che possano essere di invito e di stimolo, molto profondo, come avviene in famiglia”. Per questo, ha proseguito, “auspico che questi momenti di pesante crisi, dove però ci sono anche delle luci che qua e là si intravedono, dei segnali, di speranza, sempre più si mettano insieme intelligenze, onestà, responsabilità, ognuno faccia veramente la propria parte, il proprio dovere, al meglio”. “Mettendosi sempre meglio in rete con gli altri – ha concluso – sono certo che la crisi si possa superare”.

Gli adulti guardino il presepe con gli occhi dei bambini.
Il cardinale ha poi esortato a non abbandonare le tradizioni sostando davanti al presepe. “L’invito agli adulti – ha continuato il porporato – è di guardare i bambini che guardano il presepe perché i bambini hanno quegli atteggiamenti spontanei di stupore e di gioia che gli adulti, molte volte, si vergognano di manifestare”.
L’arcivescovo ha poi esortato a “rinsaldare la compagnia tra gli uomini” per superare “le tante solitudini che ci sono, anche e soprattutto nella nostra città che sappiamo essere una città di persone avanti con gli anni”. “Mi auguro e auspico – ha concluso – che si possa, soprattutto in questi giorni, trovare uno sguardo di maggiore attenzione, una parola, uno sguardo, un gesto”. E che tale attenzione “non sia soltanto di un giorno o di un’ora ma possa continuare anche tutto l’anno”.
(Agensir)