Amare o odiare un e-book? Parla Donato Carrisi – Lo Stradone

Amare o odiare un e-book? Parla Donato Carrisi

Ecco 10 buoni motivi per amare o odiare un e-book. Lo scrive lo scrittore martinese Donato Carrisi sul suo profilo Facebook.

Pro: L’e-book ti consente di raggiungere molti più lettori rispetto ai libri tradizionali (quindi anche tuoi lettori, idiota di uno scrittore di thriller pugliese!).

Contro: Gli e-book non si possono pasticciare, col tempo non assumono l’odore tipico di chi lo sta leggendo (lo so, è roba da feticisti!), il tuo autore preferito non può autografarteli.

Pro: L’e-book permette a chi non ha una libreria sotto casa o in paese o nel capoluogo o nella regione (giuro, esistono!) di comprare e leggere un libro.

Contro: L’e-book è e sarà sempre solo un e-book, un libro all’occorrenza può diventare molte cose (provate ad ammazzare nel sonno una zanzara col tablet e poi ne riparliamo! A me è successo.).

Pro: L’e-book è un modo per portare i libri nel futuro (in fondo, di esso dicono lo stesso male che dicevano di Gutenberg, chissà perché…).

Contro: Gli e-book in futuro uccideranno gli scrittori, perché fra poco accadrà come coi film che si possono scaricare gratis, così nessuno avrà convenienza a scrivere (e comunque, l’idea di uno che rischia il culo fregando un libro di carta è sempre più affascinante di un codardo che smanetta con un pc!).

Pro: Con il mio tablet posso leggere in pubblico quella porcata (in senso letterale) delle Sfumature e nessuno giudicherà i miei gusti letterario-sessuali e la mia cultura.

Contro: Se uno sconosciuto si appassiona a un libro su un tablet non saprò mai cosa sta leggendo oppure se sta davvero leggendo o gioca a Angry Birds.

Pro: Nessuno può chiederti in prestito un e-book per poi non restituirlo mai più! (Mario, ce l’ho con te: riportami Frankenstein!)

Contro: Gli e-book potrebbero determinare la fine della più grande categoria di suggeritori di storie: i librai. Non credo che esista modo migliore per scoprire un libro. E internet coi suoi commenti semi-anonimi non potrà mai sostituire il gusto di farsi raccontare l’emozione di un romanzo da un altro lettore incontrato per caso fra gli scaffali di una libreria e che, probabilmente, non rivedremo mai più (a volte, lo so, lo malediremo a distanza per quel consiglio).

Donato Carrisi