Nuovo servizio raccolta rifiuti, a che punto siamo? – Lo Stradone

Nuovo servizio raccolta rifiuti, a che punto siamo?

Un recente sondaggio proposto dal nostro portale di informazione web LoStradone.eu ha sottoposto ai lettori la seguente domanda Quali priorità per Martina Franca?
Queste sono state le risposte: 31% Piano Regolatore (oggi PUG), il 57% appalto rifiuti, il 10% potenziamento attuale e/o nuovo ospedale e solo il 3% ristrutturazione cimitero.
È il nuovo capitolato per l’appalto dei rifiuti, quindi, la principale preoccupazione dei cittadini di Martina. La nuova amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franco Ancona e l’assessorato all’ambiente di Stefano Coletta sono al lavoro per la stesura del nuovo capitolato di appalto, ma a che punto siamo?
Nei giorni scorsi la Giunta ha approvato il protocollo d’intesa fra il Comune di Martina Franca e il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) finalizzato all’incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani e di imballaggio.
Con tale accordo il Conai, organismo che il decreto Ronchi ha delegato per garantire il passaggio da un sistema di gestione rifiuti basato sulle discariche ad uno invece integrato basato sul recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio, si impegna a collaborare gratuitamente per redigere un Piano industriale di sviluppo della raccolta differenziata, in virtù dell’accordo quadro Anci- Conai, sottoscritto il 23 dicembre 2008, con l’obiettivo per i Comuni che sottoscrivono la convenzione di ottenere un corrispettivo economico in funzione della quantità e della qualità dei rifiuti urbani raccolti.
Nel frattempo tutte le procedure per la formulazione di nuovi capitolati sono state bloccate in attesa dell’approvazione dei nuovi Ambiti di Raccolta Ottimali (ARO) con i quali stabilire le modalità di attuazione che devono, quindi, essere comuni. Qualche settimana fa la Giunta Regionale ha approvato la disciplina, inserendo Martina Franca nell’Aro 2 assieme ai comuni di Crispiano, Statte, Palagianello, Laterza e Mottola, per una superficie di novecentoquindici kilometri quadrati e oltre centodiecimila abitanti.
In questo modo sfuma il progetto della Giunta di Martina Franca di costituire un ARO a sé stante che avrebbe guardato con favore ad una unione tra i comuni della Valle d’Itria di Locorotondo e Cisternino, anche in previsione di unirsi sotto il medesimo capoluogo di provincia, progetto poi anche questo fallito proprio in questi giorni. Un’ambito di raccolta così come il Comune lo aveva pensato non rispondeva ai criteri di efficienza ed economicità, che invece la legge mira a raggiungere in termini di obiettivi
La “mossa” politica di proporre un ARO composta dalla sola Martina Franca, ha assunto fin da subito il sapore della provocazione, ma per l’amministrazione comunale trovava le sue ragioni nelle dimensioni del territorio. Martina Franca è il 38esimo Comune d’Italia per estensione e 295 Kmq di superficie. Sono questi ingredienti a rendere maggiormente complicato il servizio di raccolta rifiuti, perché se da una parte parliamo di enormi superfici territoriali, dall’altro facciamo riferimento a livelli demografici relativamente limitati (circa 50 mila abitanti compreso l’agro appunto, ndr) che contribuiscono a rendere il servizio ulteriormente costoso.
“Entro un mese, due al massimo il Conai ci fornirà il piano industriale – dice l’assessore Coletta – fatto questo torneremo in Aro per dare accelerazione al procedimento per la stesura del nuovo capitolato. Con i cittadini e con le associazioni scriveremo il nuovo capitolato, la semplicità è la nostra arma, sulla base delle esigenze che ci verranno sottoposte, affinchè l’amministrazione si faccia interprete di quelle istanze. Subito dopo saremo pronti per andare in gara”.
Ma su questo appuntamento attualmente è troppo presto per fornire una data.

Ottavio Cristofaro