Martina città aperta. Non è il titolo di un film, non la continuazione di quel “Roma città aperta” che fece entrare la Magnani di diritto tra i big della storia del cinema. Quelli erano gli anni del neorealismo dei vari Rossellini, Visconti, De Sica, Antonioni, Zampa e così via. Erano gli anni dell’immediato dopoguerra, una sorta di scatto di orgoglio e di rinascita subito dopo il secondo conflitto mondiale.
È allo stesso modo che anche Martina Franca vorrebbe ripartire, provando a farlo con l’iniziativa “That’s Martina”. Erano anni che in Valle d’Itria non si vedeva un cartellone estivo degli eventi, è bastata un po’ più di cura e la messa a sistema di alcuni eventi. Solo questo, null’altro.
L’iniziativa “Palazzi, Chiostri e Cortili Aperti” è stata la degna conclusione del cartellone di eventi estivi, una manifestazione che si inserisce tra le iniziative della “Giornata Europea del Patrimonio 2012 – L’Italia tesoro d’Europa ″ a cui il comune di Martina Franca ha aderito su spinta degli Assessorati ai Beni Culturali e Turismo.
Venticinque monumenti e palazzi aperti al pubblico, sia all’interno che all’esterno del centro
storico, cinque mostre di pittura, concerti, rappresentazioni teatrali.
Ha parlato di “città aperta” l’assessore alla cultura Tonino Scialpi che ha voluto puntare sulla valorizzazione dei gioielli immobiliari del patrimonio privato, pubblico ed ecclesiastico.
Una strana impressione – come ovvio che fosse – quella di visitare chiostri delle case private, i corridoi, le scale con appesi al muro anche i ritratti di famiglia.
Un appuntamento per conoscere alcune bellezze spesso inosservate, un’occasione non tanto per i forestieri, quanto per gli abitanti del luogo per visitare le strade della propria città con uno sguardo vergine, inedito di bellezze storiche e architettoniche passate inosservate.
Era già accaduto per Palazzo Ducale, a seguito dei lavori di ristrutturazione che hanno portato alla riapertura dell’ala storica, divenuta nell’estate appena trascorsa la principale attrazione dei turisti, definito da qualcuno a giusta ragione “luogo del buon vivere”, grazie anche alla preziosa collaborazione dell’Ecomuseo della Valle d’Itria.
“I numerosi visitatori (sarebbero oltre 15 mila secondo le stime del Comune) delle Sale Nobili del Palazzo Ducale – ha dichiarato l’assessore al Turismo, Pasquale Lasorsa – sono un fatto assolutamente straordinario e senza precedenti: un biglietto da visita ineguagliabile che oggi, anche grazie alla ritrovata disponibilità dei privati, offre ai martinesi e ai visitatori la visione di una città rinata”.
Inutile dire che per il prossimo anno si dovrà puntare a migliorare l’offerta e sarà questo uno degli impegni che l’amministrazione comunale dovrà prendere sin da subito, perché il prossimo anno non ci sarà più la scusa del “poco tempo a disposizione, perché ci siamo insediati da poco”.
“Rendere visitabili i nostri Palazzi, i nostri Monumenti – ha commentato il sindaco, Franco Ancona – aprire alla città e ai turisti le nostre meraviglie architettoniche, aiuta i cittadini a recuperare il senso civico, quel senso di appartenenza ad una comunità che si era perso. Queste iniziative culturali rientrano in un progetto più ampio che vedono Martina e la Valle d’Itria riposizionarsi all’interno di un contesto regionale e nazionale e tornare ad essere destinatarie di azioni concrete”.
Ottavio Cristofaro