Ad un martinese la medaglia d’onore per i deportati di guerra – Lo Stradone

Ad un martinese la medaglia d’onore per i deportati di guerra

Al concittadino martinese Cosimo Devito è stata consegnata la medaglia d’oro riservata ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti.
Dopo che il Ministero della Difesa gli aveva conferito nel settembre del 1985 la Croce al merito di guerra, lo ha insignito del Distintivo della guerra di Liberazione e del distintivo della guerra 1940-1943, oggi la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli conferisce la medaglia d’onore riservata ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto.

Cosimo Devito nato a Martina Franca nel 1923 all’età di 20 anni, nel pieno della sua gioventù, sebbene posto in data 02 giugno 1942 in congedo provvisorio illimitato, in data 08 aprile 1943 veniva richiamato alle armi presso il Centro affluenza di Grottaglie (Ta), mobilitato in territorio dichiarato in stato di guerra e zona di operazioni. In qualità di aviere con n° di matricola 24994 BIS, nella stessa data giungeva presso il Centro di Istruzione di Brindisi ove prestava giuramento. Siamo nel pieno della seconda guerra mondiale. Alla fine del mese di giugno 1943 alcuni militari italiani venivano destinati in Albania e venivano imbarcati dal porto di Brindisi per giungere al porto albanese di Durazzo. Tra questi vi era l’aviere Devito. E’ in territorio albanese che l’aviere Cosimo Devito nel mese di settembre del 1943 veniva catturato dai soldati tedeschi e successivamente deportato prima nel campo di concentramento di Colonia (Prussia) e poi nel lager nazista di Auschwitz (campo n° 47), ove rimaneva fino al maggio del 1945. Nei giorni della lunga prigionia vissuta nel campo di morte, l’aviere Devito veniva impegnato nei duri lavori in miniera mentre migliaia di ebrei perdevano la vita nei forni crematori. Nel gennaio del 1945 sopraggiungeva l’armata russa che assumeva il comando del campo di concentramento di Auschwitz dopo la fuga delle SS tedesche. E’ a partire da tale momento che si accende la speranza di rimanere in vita e di essere liberato e la stessa si materializza nello stesso mese del gennaio del 1945. Si salvava attraversando il cuore dell’Europa e tornava in Italia nel giugno del 1945, dove oggi vive nella sua Martina Franca circondato dall’affetto della sua famiglia. Gli eventi citati sono scolpiti nella sua memoria e sempre vi rimarranno, è come se fossero accaduti ieri, ma è passata un’eternità.