“Gesù è più forte della camorra”, la speranza di Don Aniello – Lo Stradone

“Gesù è più forte della camorra”, la speranza di Don Aniello

“Il Pasionario”. E’ perentorio il padre spirituale della Parrocchia SS.ma del Monte Carmelo di Taranto, don Marco Gerardo, quando parla di don Aniello Manganello, ex parroco di Santa Maria della Provvidenza nel rione Don Guanella a Scampia. Il parallelo con il corrispondente femminile Dolores Ibárruri Gómez, personaggio politico spagnolo di grande impatto che ha lottato contro il franchismo di Francisco Franco, è quanto mai azzeccato. Sempre di dittatura, criminale, si parla. Il pretesto è la presentazione del libro “Gesù è più forte della camorra”, scritto dal parroco anticamorra in collaborazione con il giornalista ebolitano Andrea Manzi ed edito da Rizzoli. L’evento, organizzato dal presidio del libro di Taranto Rosa Pristina, ha avuto uno spessore altamente culturale anche grazie alla presenza del Presidente del Tribunale di Taranto, dott. Antonio Morelli.

Decisamente simbolico il luogo scelto per la centosettantesima presentazione: la parrocchia SS.ma del Monte Carmelo di Taranto. Una location necessaria per il tema su cui è incentrato il libro: un parroco contro la camorra, i rispettivi ruoli della Chiesa e delle istituzioni. Tra le pagine del suo libro ci sono storie vere coraggiose, esempi di conversioni e di negazione dei sacramenti a affiliati e boss della camorra campana. Don Aniello è molto preciso quando addossa le responsabilità verso chi può fare e non fa, a chi permette il dilagarsi del malaffare. Dopo sedici anni a Scampìa, nel settembre 2010, il sacerdote è stato spostato “per motivi di avvicendamento” al quartiere Trionfale di Roma. A mediare il dibattito in parrocchia Miriam Putignano, referente del presidio Rosa Pristina. “Un libro corale con un forte “io” narrante – ha descritto l’opera Antonio Morelli – dove si sentono le voci imploranti di aiuto di Napoli.

“Un libro di fatti e di testimonianze – ha commentato il padre spirituale – con nomi e cognomi, che tende a una forte coesione sociale per una rinnovata educazione civica”. Le parole di Don Aniello, in chiusura di presentazione, sono di ringraziamento per l’accoglienza e per il non avergli attribuito i soliti appellativi di prete-eroe o coraggio”. Segno tangibile che questa sera si è andati oltre.

Gianni Spada
Fibrillazioni.com