Dopo due anni il Consiglio approva qualcosa. Meglio stare fermi.. – Lo Stradone

Dopo due anni il Consiglio approva qualcosa. Meglio stare fermi..

È stato approvato finalmente il piano carburanti. Questo è il primo provvedimento approvato dalla maggioranza, guidata da Franco Palazzo, dalla data del suo insediamento, ad eccezione dei consigli relativi l’approvazione del rendiconto consuntivo e del bilancio di previsione, eventi unici, in cui la maggioranza seppe dare prova di coesione. L’approvazione di questo provvedimento è resa ancora più interessante viste alcune perplessità nella procedura di conduzione dei lavori consiliari, che videro una prima convocazione (addirittura monotematica ndr), sollecitata con urgenza, lo scorso giovedi 22 gennaio, alla quale i gruppi consiliari di maggioranza non parteciparono, ma cosa ancora più strana è il fatto che a quella seduta non vi prese parte neppure il primo cittadino. Nonostante il provvedimento fosse iscritto all’ordine del giorno dallo scorso luglio, Palazzo ha giustificato l’imbarazzante situazione con un altrettanto imbarazzante nota stampa, in cui si sosteneva la volontà di approfondire la situazione con un’ulteriore presa di tempo.
In realtà, però, quest’ultimo Consiglio Comunale ha visto l’approvazione di ben tre provvedimenti. Infatti non è stato approvato solo il piano carburanti, ma anche la liquidazione delle somme dovute a due cooperative che si occupano dei minori a rischio e un esproprio in pieno centro città, più precisamente in via Trento tutti e tre argomenti all’ordine del giorno. In merito alla questione delle due cooperative, la conferenza di servizi fra sindaco e dirigenti comunali ha anche fatto scaturire, lunedì, che dovrà essere considerato debito fuori bilancio il pagamento delle somme per le due cooperative, la San Giuseppe e la Antares, che hanno lavorato con i loro centri di assistenza per i minori in condizioni di disagio, e hanno lavorato anche, all’inizio del 2008, per un periodo successivo alla scadenza del contratto con la pubblica amministrazione e senza che fosse attiva alcuna proroga. Il prefetto, con una nota, ha fatto presente al Comune che bisogna comunque pagare urgentemente quelle due cooperative.
Soddisfazione per l’esito positivo dei lavori è stata espressa dal sindaco Palazzo che ha affermato, «abbiamo fatto il nostro dovere, sono orgoglioso di questo. Con il Consiglio Comunale in cui abbiamo approvato tutti gli argomenti all’ordine del giorno e in particolare il piano carburanti e il provvedimento per le cooperative che gestiscono l’assistenza per i minori a rischio, abbiamo dato alla città e agli operatori delle risposte importanti alle istanze attese da tempo. Il piano carburanti era prioritario da anni ma non realizzato, da anni. E lo ha realizzato la mia amministrazione. Con il provvedimento a favore delle due cooperative, poi, rispondiamo anche all’indicazione del prefetto per la liquidazione delle somme». Ovviamente, il consiglio ha compito di indirizzo, e quindi adesso l’esecutività dei provvedimenti dovrà essere garantita dai dirigenti comunali responsabili dei rispettivi settori, i quali dovranno stabilire le modalità con cui erogare le somme alle cooperative e, soprattutto, quelle con cui effettuare l’esproprio del suolo in via Trento. Il sindaco, in ogni caso, parla di «una prova di coesione da parte della maggioranza» e conclude: «ringrazio il consiglio comunale per il varo dei provvedimenti. Abbiamo, come amministratori, compiuto il nostro dovere. Bene». Di segno completamente opposto l’umore del consigliere Paolo D’Arcangelo (UDC), il quale ha espresso grandi critiche e perplessità. «La Valle d’Itria da giovedì sera è inserita quale zona idonea per la localizzazione degli impianti di distribuzione carburanti», ha commentato il consigliere di opposizione, criticando la decisione presa, a suo parere, «con un colpo a sorpresa nel corso del Consiglio Comunale, durante il quale è stato modificato all’ultimo momento il piano redatto dal progettista incaricato, approfittando di un compiacente parere favorevole del nuovo dirigente dell’Ufficio Tecnico chiamato per risolvere le questioni più “spinose”». Il nuovo piano prevede la possibilità di trasferire le stazioni di servizio «eliminando i saliscendi carsici per costruire i terrapieni, consente di tagliare le querce, gli ulivi e le vigne per fare le corsie stradali e nuovi chioschi con le enormi tettoie, prevede enormi serbatoi sotterranei con centinaia di migliaia di litri di carburante piazzati accanto ai trulli ed alle masserie», osserva con grande disappunto D’Arcangelo. Che si chiede: «Ma la Valle d’Itria non è zona sottoposta a vincolo ambientale e storico?». Per questo motivo, a nome di tutto il partito che rappresenta, il consigliere fa appello al WWF, a Italia Nostra ed a tutti gli ambientalisti in forma singola o associata. «Non ci interessa – conclude D’Arcangelo – il mercato dei suoli che da agricoli diventeranno idonei a localizzare gli impianti. Quello è affare di chi ha voluto il nuovo piano e furbescamente ha tenuto nascosto, invece di allegarle al piano, le tavole cartografiche relative alla ubicazione dei nuovi impianti».
Certo è che questo Piano pare davvero suscitare molti dubbi anche in virtù delle modalità di approvazione che hanno lasciato davvero a bocca aperta anche coloro che come noi assistevano ai lavori consiliari.

Ottavio Cristofaro