Castellaneta, trenta gli indagati per la strage in corsia – Lo Stradone

Castellaneta, trenta gli indagati per la strage in corsia

– CASTELLANETA – Trenta avvisi di garanzia scandiscono la chiusura dell´inchiesta sulle morti nelle corsie dell´Utic dell´ospedale di Castellaneta. Al centro del caso giudiziario, la morte di otto pazienti soffocati dal protossido di azoto somministrato al posto dell´ossigeno. L´allarme nell´unità di terapia intensiva dell´ospedale tarantino scattò dopo i decessi a raffica di anziani pazienti, tra la fine di aprile e i primi di maggio di due anni fa. Nel giro di quattordici giorni in otto si spensero tra le braccia dei medici. Un numero troppo alto anche per un reparto delicato come quello. Dopo diciotto mesi di indagini ed una perizia tecnica, la procura di Taranto ha incriminato trenta persone per un´incredibile serie di negligenze, culminate in un clamoroso errore nei collegamenti dei tubi dei gas medicali.

I tubi dell´ossigeno furono erroneamente collegati ai serbatoi del protossido di azoto. E così il gas venne somministrato alle vittime dalle bocchette piazzate vicino ai letti dei pazienti dalle quali doveva uscire ossigeno. Le indagini della procura hanno accertato che superficialità e disattenzioni avrebbero accompagnato il reparto dalla sua progettazione fino alla tragedia. Per questo i magistrati hanno incriminato progettisti, medici e dirigenti amministrativi dell´ospedale e responsabili delle società che realizzarono le tubature incriminate. Negli avvisi notificati nella giornata di ieri dai carabinieri del Nas, il pm Mario Barruffa ipotizza, a vario titolo, i rati di concorso in omicidio colposo, frode in pubbliche forniture, abuso di ufficio e falso

Mario Diliberto
La Repubblica