La Statua del Cristo Spirante – Lo Stradone

La Statua del Cristo Spirante

Da alcuni giorni la scultura lignea del Cristo Crocifisso (o Spirante, come è più noto nella plurisecolare devozione popolare), custodita nella nicchia dell’abside della chiesa di S. Francesco d’Assisi, è stata rimossa per un’importante intervento di restauro cui sarà interessata nei prossimi mesi. “Il simulacro del Crocifisso – come riferisce lo storico Giovanni Liuzzi – è di pregevole fattura e di scuola veneta. Fu infatti scolpito nella città lagunare da un ignoto artista ai primi del Settecento, ed ebbe, come committente, Lupolo Volpe, il quale vi spese 60 ducati”. Il prof. Liuzzi ricorda anche che sin dal suo arrivo nella nostra città l’immagine del Crocifisso fu oggetto di grande devozione da parte dei martinesi, perché ritenuta dispensatrice di grazie. Il culto di Cristo Spirante s’impose, pertanto, in tutto il Settecento con un’apposita liturgia nel pomeriggio di ogni venerdì, ove era notevole la partecipazione delle donne. Solo di recente la statua ha trovato la sua collocazione al centro dell’abside: infatti dalle origini e, per un lunghissimo periodo, fu collocata all’interno di una cappella a sinistra della navata. Per ciò che riguarda il restauro, invece, da tempo il parroco, con alcuni responsabili parrocchiali e del Comitato di Cristo Spirante, si erano accorti delle varie lesioni che avevano interessato il corpo ligneo del manufatto. Pertanto, nel luglio scorso, era stata inoltrata alla Soprintendenza di Bari la richiesta per il nulla osta relativo. Il tempo previsto per gli interventi richiesti sarà all’incirca di 60 giorni. Ad occuparsi del restauro sarà l’impresa Iconos, un consorzio di Sammichele di Bari specializzato nel settore delle opere d’arte, mentre il costo complessivo dell’intervento si aggira sugli 8.500 euro. L’auspicio è che il rientro in S. Francesco della preziosa statua possa avvenire con l’inizio della prossima Quaresima, periodo in cui il simulacro di Cristo Spirante diventa quotidiano oggetto di culto da parte dei fedeli dell’intera città. Particolare, infine il significato che assume questa importante opera di recupero: “Il messaggio che vogliamo lanciare è che l’opera di restauro materiale del Cristo Spirante è sicuramente di grande importanza per la nostra religiosità – affermano, in una nota, il parroco don Martino Costantini ed il Consiglio pastorale – ma accanto a questa è necessaria da parte di ciascuno un’azione di “restauro spirituale ed interiore” che sviluppi maggiormente il nostro modo di essere cristiani adulti nella fede”.

Michele Lenti